Immaginatevi un atelier d’artista, un contenitore di tesori nascosti in ogni angolo. Una storia raccontata tra le mura di Porta Palazzo da una ragazza che dalla Toscana si è trasferita a Torino, per poi non andarsene più. Perchè Torino è diventata casa, e con lei anche la tradizione di famiglia forgiata nel vintage. Questo è Deja Vu vintage.
L’idea avanguardista del vero ritorno allo shopping consapevole
Anna mi accoglie nel suo piccolo Showroom insieme al suo bassottino Mirto. Le tende ricamate nella sala dedicata agli accessori creano dei piacevoli disegni sul muro, in fondo la stanza piena di abiti pare la camera delle meraviglie.
“Fai come se fossi a casa tua“, Anna mi invita ad accomodarmi iniziando a raccontarmi la sua storia con gli occhi pieni di felicità. Gli anni nella ristorazione l’anno provata, la fatica del lavoro frenetico è un passaggio che ho vissuto anche io, perciò comprendo le persone che decidono di ritagliarsi il loro sogno nel concreto dopo anni di fatiche. Un sogno che finalmente prende forma nelle mani di una ragazza consapevole delle sue potenzialità e piena di iniziativa. Tra il cambiamento e la realizzazione c’è il salto nel vuoto. Qualcosa che non tutti vivono, ma che è fondamentale per ottenere una linea chiara e diretta verso il successo.
In una serie TV
“Questo è il tailleur di Tata Francesca“, “poi la gonna di Carrie“, “Questo mi ricorda Galliano, è un pezzo d’archivio a cui tengo molto“. Anna si muove con orgoglio da una parte all’altra della sala con in fondo una finestra che si affaccia sulla chiesa di Porta Palazzo. Mi racconta la storia dei capi che ha scelto di esporre, mi suggerisce di studiare il tessuto e sottolinea l’obiettivo di avvicinare le persone al vintage non come alternativa economica di shopping, ma come costruzione di un’identità personale sotto forma di armadio.
Ogni pezzo è importante, ogni capo non è banale. Siamo noi a scegliere chi siamo, consapevolmente.
Può capitare che alcuni abiti servano sui set cinematografici, soprattutto grazie ai numerosi film e serie tv girati a Torino.
Gioielli preziosi
Da Deja_Vu i protagonisti sono sicuramente gli abiti, un occhio di riguardo però è dedicato ai gioielli. Grazie anche alla passione della mamma, Anna tira fuori dallo scaffale tantissime scatole di latta raffiguranti scene bucoliche, con all’interno tesori inestimabili.
Anelli, collane, orecchini, tutti unici e tutti pieni di storia. Spaziano dagli anni 50 fino agli anni 90, immaginatevi un accessorio di qualche serie tv iconica, probabilmente Anna ce l’ha.
Non solo vintage, anche eventi
Nello spazio di Deja_Vu Vintage vengono spesso organizzati eventi composti da piccoli gruppi, così da mantenere l’atmosfera intima riuscendo a farsi conoscere senza l’utilizzo dei social.
Incontri con scrittori, cartomanti, drag queen, artigiani, designer… non c’è limite alla scoperta: seguite la loro pagina sui social per non perdervi tutte le informazioni utili e i prossimi incontri.
Visitare questo spazio è stata una grandissima opportunità per affrontare un mio grande blocco, la prenotazione. Inizialmente ero intimorita dal dover prenotare l’incontro prima senza essere libera di frequentarlo liberamente, con i miei orari. Ho affrontato la mia paura e ho ricevuto in cambio tanta disponibilità, gentilezza e competenza. Non dobbiamo avere paura di infrangere la barriera della comunicazione, di fronte a noi troveremo persone in grado di aiutarci ed accoglierci con il sorriso, proprio come ha fatto Anna.
Tornerò presto, fateci sapere nei commenti se ci siete stati! Dopo un giro in Porta Palazzo, ecco un’idea per concludere il pomeriggio con dolcezza: qui.
Ti piacciono le foto e vorresti usarle per raccontare la tua attività? Clicca qui e scopri come!