Se penso a San Salvario la immagino attraverso i suoi colori, il suono di lingue lontane fra loro, gli odori dai forti contrasti e i sapori di culture e piatti differenti, da toccare con le mani o anche solo da mangiare con gli occhi. Penso ad un’ immersione a pieni polmoni nel caos, un caos dei sensi, dove in maniera quasi sinestetica non esistono più i confini tra vista e olfatto, tra udito e gusto. In questo contesto così saturo di stimoli sensoriali l’impatto più forte l’ho avuto nel trovarmi di fronte ad una stanza apparentemente semivuota e bianca, protetta da un vetro come fosse un piccolo acquario, di un bianco accecante e una semplicità quasi necessaria a controbilanciare tutto quel colore che vi esplode al di fuori. Questo posto si chiama Jest e oltrepassata la sua soglia mi accorgo di trovare molto più colore di quanto immaginassi, bastava soltanto sfogliare qualche pagina.
Jest
Via Bernardino Galliari 15/D
3384706054 | 3290907603
Aperti dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00
Sabato e domenica su appuntamento

Sulle orme di Jest
Definire Jest non è semplice: non si tratta solamente uno spazio espositivo ma si presta a diventare un polo di aggregazione per gli amanti della fotografia, facendo da cuscinetto tra quelle che sono le istituzioni in questo campo (basti pensare a Camera) e le produzioni più indipendenti. L’elemento umano dietro questo progetto risponde al nome di Francesca Cirilli e Tommaso Parrillo, giovani spiriti creativi (rispettivamente fotografa e editore) che mi hanno gentilmente accolta nel loro studio in un sabato pomeriggio in cui li ho sfacciatamente sottratti al riposo del fine settimana.
Il progetto nasce qualche parallela più in là negli spazi di Fluxalab, e, dopo un lungo periodo di incubazione, trova ad ottobre il suo posto felice nell’acquario di Via Galliari che è oggi la casa di Jest. Il nome è un omaggio ad uno dei pionieri della fotografia italiana, Enrico Federico Jest, che tra le tante cose fu il primo ad aver costruito in Italia un apparecchio fotografico. Sue sono le prime foto di Torino così come sua è la traduzione del trattato di Daguerre sulla fotografia, datata 1840. Sulle orme del suo pionerismo anche il progetto di Francesca e Tommaso, nel suo piccolo, vuole farsi conduttore di cultura fotografica e favorirne così la diffusione nel tessuto cittadino ma anche al di fuori, tramite collaborazioni con altre realtà italiane e internazionali.


La cultura fotografica che si propongono di promuovere trascende dal puro tecnicismo e indaga invece sulle potenzialità espressive del linguaggio fotografico contemporaneo, ormai sempre più libero dagli schemi e dalle convenzioni e plasmato solamente dalla volontà dell’autore. Questi i tratti distintivi che accomunano i lavori degli autori selezionati per la galleria e il bookshop: storie di corpi, di luoghi, di sensazioni attraverso scatti quasi imperfetti, quasi come a voler togliere quella patina che per tanto tempo ha fatto da filtro tra la fotografia e l’osservatore. Autori emergenti o meno conosciuti raccontati tramite le pagine dei fotolibri (curati da case editrici per lo più indipendenti come Witty Kiwi) presenti sugli scaffali o attraverso le mostre che ciclicamente interessano le pareti dello spazio: due eventi e presentazioni ogni mese e una mostra ogni due mesi. Questa settimana:
9 marzo, ore 19:00 | Inaugurazione mostra “Charlie surfs on Lotus Flowers” di Simone Sapienza, un lavoro che indaga le contraddizioni del Vietnam contemporaneo, un paese a cavallo tra il libero mercato capitalistico e le rigide regole del partito Comunista.

Workshop e Corsi
Oltre alle mostre e alle presentazioni sono tanti i momenti di scambio e di condivisione, a partire dai due corsi che periodicamente vengono tenuti in questo spazio: uno corso base di fotografia e uno di progettazione fotografica.
Il primo è indirizzato a tutti quelli che desiderano imparare a utilizzare al meglio lo strumento fotografico e a sviluppare e allenare il proprio occhio fotografico.. Dieci incontri, tre uscite di gruppo e momenti di esercitazione e confronto su tecnica e composizione fotografica.
Il secondo è rivolto a chi ha già una conoscenza base della tecnica fotografica, per permettere a tre fotografi professionisti e un editore di seguire i partecipanti nello sviluppo di un proprio progetto fotografico e dare così forma alle proprie idee sviluppando la propria autorialità. Il corso è distribuito su un periodo di tre mesi in cui si intrecciano revisioni periodiche del materiale, confronti diretti e discussioni di gruppo sul lavoro svolto.
Inoltre, due lunedì al mese, viene allestito un Tavolo di lavoro, momento di confronto e scambio tra fotografi professionisti o aspiranti fotografi, intorno a progetti e lavori personali per i quali si sente di aver bisogno di un feedback di un professionista o semplicemente di un punto di vista esterno da parte di un collega o di un esperto. Nella piccola quota di partecipazione (10€) è compreso l’aperitivo. C’è infine la possibilità di richiedere dei tutoraggi e delle lezioni individuali: per maggiori informazioni, il calendario dei corsi e del tavolo di lavoro, potete consultare il loro sito o inviare una mail a info@jestfotografia.net.

All images © 2017 Arianna Cristiano