Locanda La Raia

Arianna Cristiano Pubblicato il 20 Marzo 2019

Ci sono sensazioni impossibili da descrivere a parole: quando siamo arrivati alla Locanda La Raia eravamo convinti di trovare un semplice casale in cui passare un paio di giorni lontani dal chiasso della città e invece ci siamo trovati immersi in un paesaggio bucolico dalle mille sorprese: un’intensa esperienza sensoriale, tessuta a trama fitta dai profumi delle erbe aromatiche, dal vento sottile del pomeriggio e dai colori di un tramonto affacciato sulle colline del Gavi.

Locanda La Raia
Località Lomellina 26, Gavi
+39 014 364 28 60

Come arrivare| La Locanda si raggiunge comodamente in autostrada in meno di un’ora e mezza dai grandi centri più vicini: Genova (60 km), Milano (100 km) e Torino (130 km) e si trova a meno di 20 minuti di macchina dal Serravalle Designer Outlet.

Tre motivi per andare alla Locanda La Raia:
1. Per allontanarsi dalla città quel tanto che basta per rallentare i ritmi.
2. Per riscoprire il valore di un’agricoltura rispettosa della terra che l’accoglie e rientrare in contatto con i sapori veri legati alle materie prime del territorio.
3. Per regalarsi una coccola tra un tuffo in piscina e un massaggio nella spa

La Raia: un progetto di famiglia

Immersa tra i filari di viti e giardini di erbe aromatiche, la Locanda La Raia fa si erge in tutta la sua eleganza tra le verdi colline del Gavi: un tempo luogo di sosta per i viaggiatori, accoglie oggi chiunque sia in cerca di un momento di relax con semplicità e tempi dilatati, servizio discreto e spazi in armonia con l’ambiente circostante. Questo antico casolare dall’intonaco verde oliva quasi si mimetizza con il paesaggio, una tenuta di 180 ettari rilevata nel 2003 da Giorgio Rossi Cairo e che è oggi l’Azienda Agricola La Raia.

Il progetto nasce dall’intenzione di restituire valore al territorio e recuperarne l’ecosistema originario, preservandone la biodiversità e intervenendo sul territorio nel pieno rispetto della natura secondo i principi dell’agricoltura biodinamica. Appena partiti da Torino, mentre guidavamo col finestrino abbassato e il vento fra i capelli, Mike mi racconta di come questo tipo di agricoltura si basi su un’armonica relazione tra la natura e la coltivazione.

“Questo tipo di agricoltura fa attenzione a mantenere sempre il suolo allo stato più naturale possibile, senza fertilizzanti chimici, guardando le lune per la semina delle piante e piantando secondo le stagioni… Un po’ come nel mio orto dove uso solo il concime extra naturale delle mucche e delle mie galline e adotto la rotazione delle culture (come avevamo imparato alle elementari!) in modo da avere sempre verdure sane.”

L’azienda agricola è inoltre certificata Demeter (la certificazione per i prodotti biodinamici) e, con i suoi 42 ettari coltivati a vigneto produce tre tipi di Gavi DOCG pluripremiati e due tipi di Piemonte DOC Barbera.

Insieme alle viti, la terra viene riservata alla coltivazione di frutta e verdura di produzione propria, ai pascoli (in particolare di mucche di razza Fassone) e ai boschi di castagno, acacia e sambuco con la relativa fauna, tra cui api felicissime di scorrazzare libere e di restituire in cambio un ottimo miele che, insieme al vino, la farina di farro monococco e altri prodotti, si può acquistare nella Locanda.

Il territorio

Oltre all’attività agricola, la tenuta accoglie un ecosistema infinito di attività collaterali, distinte ma legate da un’idea comune, gestite dalla famiglia Rossi Cairo in piena armonia con il paesaggio circostante. Per tutti quelli che decideranno di regalarsi un weekend qui, su un percorso visitabile segnalato da una mappa potrete incontrare le seguenti attrazioni:

  • Borgo Merlassino, una cascina dell’800 restaurata e da cui sono stati ricavati quattro appartamenti, per un soggiorno tranquillo e protetto dal bosco;
  • la Cantina dell’azienda, presso cui effettuare degustazioni e tour guidati;
  • la Fondazione La Raia, una fondazione d’arte che promuove una riflessione critica sul territorio tramite opere di diversi artisti nel loro dialogare con il paesaggio circostante;
  • i pascoli di mucche di razza Fassone
  • un asilo e una scuola steineriana, gestiti dall’associazione Intorno al Melo Onlus

La Locanda e il ristorante

Un tempo luogo di sosta per i viaggiatori, la Locanda prende vita da un antico casolare che, dopo il meraviglioso intervento dello studio Deamicisarchitetti, ci accoglie per una giornata di infinito relax sotto un sole splendente. Siamo immersi nella natura, in un spettacolare giardino dove nulla è lasciato al caso: così rosmarino, menta, salvia, melissa, e anche lavanda, timo, finocchio selvatico hanno tutti un loro spazio definito per ricreare un suggestivo paesaggio. Nessuno di noi due si aspettava di rimanere così affascinato dalla semplicità inebriante delle erbe officinali, ma Mike – dall’alto del suo amore per l’architettura e l’agricoltura – non è rimasto di certo impassibile nello scoprire che dietro all’ideazione di questo giardino ci fosse lo zampino di Coloco, team francese di allievi e collaboratori del celebre paesaggista del “terzo paesaggio”, Gilles Clément.

Intorno a noi la pace e la tranquilla vita agreste ci fa sentire parte integrante di questo paesaggio bucolico a neanche due ore di distanza da Torino. Le viti, i campi ci circondano, ed è la stessa terra da cui provengono il vino e i fantastici piatti che abbiamo potuto gustare nel ristorante della Locanda, coordinato da Valeria e Simone. Il ristorante propone un’accurata selezione di piatti in grado di esaltare quella che è l’agricoltura biodinamica del luogo, con una scelta di prodotti stagionali e ricette rivisitate della tradizione.

Un banchetto senza eguali – da cui non ci si può che alzare contenti – ci aspettava a colazione: torte, croissant, marmellate di ogni tipo, deliziosa frutta da tuffare nello yogurt fresco, miele buonissimo a km0 e, per accontentare anche i forestieri più “international” , o semplicemente amanti della colazione salata, c’erano pronti pane appena sfornato e salumi, focaccine dal sapore casereccio, insomma, tutto ciò che potesse toglierci la fame ( e rileggerlo ci ritorna pure!). Al pomeriggio viene servita un’ottima merenda nel salotto con frutta fresca e torte fatte in casa da accompagnare a té e tisane alle erbe, che noi abbiamo gustato seduti in giardino.

E, per chi volesse, c’è sempre a disposizione degli ospiti della Locanda un angolo bar dove prepararsi un aperitivo con i migliori alcolici ( e non) da sorseggiare in tranquillità, mentre si ammira il tramonto dal giardino o dalle splendide vetrate che incorniciano il paesaggio in come in un quadro vivente.

Il relax

Gli interni della Locanda, con le sue 12 camere, sono arredati con mobili della tradizione piemontese e icone del design italiano, quadri di famiglia e opere contemporanee e una parete di specchi per gli instagrammer più appassionati. Ad accoglierci e a guidarci nella storia di questo luogo unico nel suo genere è lo staff – tra cui Alessandro, cordialissimo e discreto – capitanato da Joao e Stephanie, giovane coppia ma dall’esperienza consolidata e dai modi gentili e disponibili.

Sicuramente la presenza mai invadente dello staff è stato uno degli aspetti che hanno più influito sulla sensazione di tranquillità che questo posto ci ha trasmesso. Ci si sente liberi di esplorare il casolare, di prendersi i propri spazi e dimenticare il tempo, che sembra dilatarsi, ad ammirare gli scorci incorniciati da finestre disposte non a caso, di perdersi  tra le stanze, come quanto si era bambini e si giocava nella casa della nonna in campagna.

Dedicarsi del sano relax nell’area wellness è d’obbligo se si alloggia qui: dalla piscina riscaldata e per metà coperta che si affaccia sulle colline si può godere di una vista mozzafiato. Sauna e bagno turco sono a disposizione di tutti gli ospiti, come una piccola sala relax ricavata dentro una piccola grotta bianca. Per un trattamento specifico o un massaggio potete rivolgervi allo Spa Manager Amedeo che saprà come prendersi cura di voi.

Guardando il tramonto sulle colline a perdita d’occhio, col rumore dei grilli in sottofondo e il profumo delle erbe aromatiche, la sensazione di voler rimanere qui ancora è forte. E’ un’esperienza sensoriale a 360 gradi che consigliamo a tutti perchè è stata davvero rigenerante. Purtroppo, data la breve durata del nostro soggiorno, non abbiamo avuto tempo di vedere tutto, ma la voglia di tornare per un secondo round è immensa – anche solo per lo sfizio di rivedere Mike in ciabattine e accappatoio!


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