I mercati rinnovati di Milano: Mercato del Suffragio

Inge de Boer Pubblicato il 16 Ottobre 2023

Se qualcuno mi chiedesse di descrivere con immagini le mie idee sulle abitudini alimentari nei paesi dell’Europa del Sud, sceglierei sicuramente una foto di un mercato colorato di frutta e verdura fresca. Da quando abito in Italia, ho scoperto che in parte è la realtà. Se lo desidero posso visitare ogni giorno un mercato all’aperto in un raggio di meno di un chilometro da casa mia. Desidererei anche molto fare la spesa in un mercato coperto come avviene nelle città spagnole, ma purtroppo non ne abbiamo tanti a Milano. Almeno, non ancora.

Perché il mercato del Suffragio fa parte della guida alla Milano sostenibile?

Con l’arrivo di Expo Milano 2015, il Comune di Milano ha voluto riattivare dei mercati comunali coperti. Per dare accesso a ingredienti buoni a prezzi accessibili. Ma anche per riattivarli come (nuovo) centro del quartiere.

Il Mercato del Suffragio è stato uno dei primi mercati a essere messo a bando e il vincitore ha creato molte aspettative. Certo, la zona in quale si trova (Piazza V Giornate), aveva un vantaggio per il fatto che ha una potenziale clientela con forza economica. Qui trovi quindi prodotti di qualità che possibilmente hanno una provenienza locale. Il progetto potrebbe essere considerato pionieristico nel suo metodo di riattivazione dei mercati rionali di Milano.

La sostenibilità dell’economia del mercato

Partiamo dall’idea che questi mercati coperti sono stati costruiti come punto di riferimento per la spesa quotidiana. Nella riattivazione del Mercato del Suffragio, infatti hanno voluto esserlo, aprendo un panificio (quello di Davide Longoni), un fruttivendolo, una pescheria e un posto dove comprare salumi e formaggi. Però, con un certo livello di qualità e di conseguenza con prezzi non accessibili a tutti.

Per vari motivi (a me sconosciuti), qualche anno fa è stato deciso di ripensare il tutto. È stata tolta la vendita di ingredienti freschi (tranne quello del pane) e le bancherelle sono state trasformate in piccoli ristoranti, offrendo piatti freschi realizzati con prodotti di qualità. Così da diventare non solo un punto di riferimento per il quartiere, ma un’esempio per tutta la città.

Un po’ di storia

Negli anni ‘50 a Milano sono stati costruiti una ventina di mercati comunali coperti: almeno uno per ogni quartiere. Questi mercati, aperti sei giorni a settimana, ospitavano i banchi di venditori tradizionali e hanno rappresentato un primo passo verso il supermercato, in quel periodo ancora poco diffuso in Italia. Negli ultimi decenni però, i consumatori hanno cominciato a preferire il supermercato ai mercati comunali, soprattutto per l’offerta di prodotti e per la comodità degli orari di apertura. L’aumento della popolarità dei supermercati ha causato la chiusura di tanti mercati e il degrado di molti altri.

Popolare, ma non popolare

Con l’aumento dell’interesse per il cibo in generale e più nello specifico del cibo come mezzo di comunicazione (si pensi alla grande popolarità di account instagram sul cibo), a Milano incentivato tra le altre cose da Expo Milano 2015, l’esposizione universale che aveva come tema ‘Nutrire il Pianeta. Energia per la Vita’, il Comune di Milano ha capito che i mercati comunali avrebbero potuto diventare di nuovo dei luoghi importanti per la città. Ha quindi messo a bando un primo mercato, quello di Piazza Santa Maria del Suffragio, in una zona abbastanza ricca appena a est del centro storico e vicino ai mercati generali, il più grande mercato all’ingrosso d’Italia.

Il bando è stato vinto dal panificio Monzese Davide Longoni. In collaborazione con altri investitori ha aperto all’inizio del 2016 un mercato dove la vendita e il consumo sul posto hanno un ruolo ugualmente importante. Qui si poteva comprare frutta e verdura fresca e di qualità, pane, pizze e dolci fatti con lievito madre o pesce fresco da asporto (da cucinare a casa).

Il rinnovo del mercato rinnovato

Purtroppo sembra che questo non abbia del tutto funzionato. In quanto di recente il mercato è stato ristrutturato ed ora si concentra sulla preparazione ed il consumo di piatti freschi, di alta qualità: dalla focaccia di Longoni (ovviamente), da una centrifuga di frutta e verdure, del pesce al forno o un piatto alla brace di Joe Cipolla.

Ci vado ogni tanto, soprattutto per il pane buonissimo (di pasta madre) o per prendermi un caffè. E perché credo che il concetto sia molto valido e spero che dia ispirazione ad altri investitori milanesi.

Questa attività è inserita all’interno della nostra Guida alla Milano Sostenibile realizzata in collaborazione con il Comune di Milano nell’ambito del progetto Food Wave. Scopri tutti gli altri luoghi sostenibili di Milano qui!


All images © 2023 Roy Bisschops