Monza centro: l’antico e tranquillo cuore longobardo

Alessia Perego Pubblicato il 18 Gennaio 2022
duomo monza

Diciamocelo: Monza non è proprio la prima meta che ci viene in mente quando si vuole fare una gita fuori porta. Eppure la città della regina Teodolinda, con i suoi palazzi dalle facciate neoclassiche, può regalare atmosfere particolari e trasformare una giornata qualsiasi in un’occasione per scoprire le bellezze dell’antica capitale Longobarda.

Se si attraversa il Ponte dei Leoni lo sguardo viene subito catturato dagli imponenti leoni all’ingresso ma soprattutto dal luccichio del sole sulla superficie del Lambro, che rende il tutto più prezioso. Percorrendo le vie del centro si respira un profumo diverso ad ogni passo, soprattutto in autunno, quando nelle piazze cominciano a comparire venditori di caldarroste e di caramelle. 

Più cammini e più ti rendi conto di essere circondato da piccoli gioielli architettonici come la facciata della Chiesa di Santa Maria in strada, l’Arengario e dulcis in fundo, il Duomo che con i suoi marmi illumina tutta la piazza davanti. 

La leggenda del Duomo di Monza

Storia interessante quella del duomo di Monza. Infatti la storia della sua costruzione è avvolta da una leggenda: si dice che la regina Teodolinda, durante una battuta di caccia nei territori circostanti alla città, decise di riposarsi. In sogno le apparve una colomba bianca che si posò non molto distante da lei. Questa pronunciò le parole “modo” (qui) ed “etiam” (si), indicandole così il punto esatto dove far costruire l’edificio religioso. 

Dall’unione delle due parole nascerà anche il nome “Modoetia”, dal quale deriva l’attuale Monza.

Ma per le strade di Monza si trovano anche cose belle un po’ più piccole, delle chicche per veri intenditori. Infatti proprio accanto al duomo, posizionato su una trave, si può trovare il simbolo più antico della città: la luna piena, antico emblema e stemma di Monza.

È bello vedere come le persone si trovino a proprio agio nel vivere Monza, penso ci sia un particolare affetto da parte dei monzesi nei confronti della propria città, un senso di casa che avvolge le tranquille e calde stradine del centro. 

E così, come la regina Teodolinda amò tanto la città e la sua basilica da lasciarci la Corona Ferrea, (considerata come il suo tesoro più prezioso), anche noi possiamo innamorarci di lei. Certo, non abbiamo nessuna corona da lasciare… ma possiamo lasciarci il cuore!


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