La quarantena a modo suo (tutto suo) sta dando i suoi frutti. Mi ha permesso di rallentare i miei ritmi, concentrarmi sulle cose che avevo lasciato da parte da un po’ di tempo e sui cui tanto avrei voluto concentrarmi. Per esempio, sono tornata a cucinare come prima che Le strade nascessero. Ho iniziato a fare yoga tutti i giorni (o quasi, ogni tanto proprio non ce la faccio ad aprire il tappetino). Sono tornata a fare ricerche sulla sostenibilità, proprio come facevo al tempo del dottorato, ossia prima che Le strade nascessero.
La quarantena inoltre mi ha dato la possibilità di essere a casa. SEMPRE. E di poter finalmente ordinare dall’Azienda Agricola Ortobio che ochieggiavo da tempo su Instagram, ma che purtroppo non ero mai riuscita a incrociare con i miei orari. Provata la prima volta con una cavagna ‘cita’ questa settimana ho esagerato con la ‘granda’, ma almeno avevo tante cose da fotografare! E vi dirò, ora che li conosco io non so se li mollo più!
Ortòbio – Azienda Agricola Biologica Certificata dal 2001
Consegne a Torino e alcuni paesi della cintura
Spaccio aziendale a Trofarello
Mercati di Torino, Carmagnola, Borgaro, Trofarello | tutti qui
Sito | Facebook | Instagram
Azienda Agricola Ortobio: chi sono Beppe, Francesca e la perfida suocera


Purtroppo ancora non li conosco di persona, ma seguendoli su Instagram mi sembra in realtà di conoscere quasi personalmente Beppe (l’agricoltore con il blues dentro), Francesca (la storyteller dell’azienda), Franca la perfida suocera (ossia la mamma di Beppe sempre prodiga di ‘consigli’ ed esperta di erbe e di fiori) e Franco, nonno e uomo del trattore. Naturalmente sono molte altre le persone che lavorano in azienda; le trovate tutte qui! Ora che ci penso però credo di aver rubato qualcosa di mangereccio a Francesca a un pic nic al parco organizzato l’estate scorsa da unacarlotta, wemakeapair e rob.giu (nomi in codice aka nomi su instagram). Spero, una volta finita questo lockdown, di riuscire ad andare a trovarli a casa loro e vedere i bellissimi campi (se me lo permetteranno!).
Anche se non li conoscono si vede dalla loro comunicazione, ma soprattutto dalla bontà dei loro prodotti che credono veramente in quello che fanno e che lo fanno con passione. La loro è un’azienda agricola di tipo famigliare, esiste dai tempi del nonno. Negli anni è cresciuta tanto e dal 2001, proprio grazie a Beppe, si è convertita al biologico. Ma non ci si limita al biologico, la terra viene coltivata alla maniera di una volta: tanto lavoro, duro nei campi, sveglie all’alba, coltivazioni secondo le tradizioni e radici con la storia familiare, rispetto per la terra e la fatica.
La loro mission: “La terra è il bene più prezioso che abbiamo. Noi abbiamo scelto di prendercene cura, di diventarne custodi instancabili e silenziosi. Scelto di difendere il territorio e di essere testimoni di un modo attento e rispettoso di stare al mondo”.


Le cavagne di Ortobio e la mia spesa (esagerata)
Cosa sono le cavagne? Per chi non è piemontese questa parola potrebbe sembrare un po’ strana, come strane le misure delle cavagne che ci sono su Ortobio. Andiamo in ordine! Cavagna in piemontese significa cesta ed è così che arriverà a casa la frutta e verdura dei ragazzi di Ortobio, in una scatola di cartone che potrete restituire alla consegna successiva. Le dimensioni sono:
- cita (ossia piccola) da 3kg di frutta e verdura mista – davvero non sufficiente per dei bravi mangiatori di verdure;
- mesa (ossia media) da 6kg;
- granda (ossia grande) da 10kg – bella piena e verde per tutti i bisogni di verdura della settimana.
Io la prima volta ho ordinato una cavagna cita che è durata davvero pochissimo, questa volta mi sono rifatta e ho preso quella granda con aggiunta di papaveri, erbe di campo e fiori eduli. Nella mia cavagna ho trovato: finocchi, mele, kiwi, costine, spinaci, insalata, verza, rucola, cipolle, topinambur e patate.
La bellezza delle loro cavagne è che ogni volta c’è qualche ingrediente poco utilizzato ed è uno stimolo a provare nuovi gusti e a cimentarsi in cucina.
E la varietà a tavola è tutto sia per il gusto che per la salute!


Perchè scegliere il biologico e l’attenzione alla Terra (con la t minuscola e con la T maiuscola)
Ci adoperiamo affinché il biologico non sia la preferenza di una nicchia ma la naturale evoluzione per tutti, perché il rispetto per la terra e per chi la popola sia più importante di un mercato senza anima che ragiona con la logica dei numeri.
Questa è la frase che si trova sul sito di Francesca e Beppe (e della loro famiglia) ed è un qualcosa che risuona forte dentro di me. Il biologico è un metodo di coltivazione che esclude l’utilizzo di sostanze chimiche come concimi, diserbanti, insetticidi e che evita lo sfruttamento del suolo, dell’acqua e dell’aria. Ma non è solo un tecnicismo. Per Francesca e Beppe è lavoro, impegno, ricerca e passione. Fare biologico, e io sono profondamente d’accordo con loro, è l’unico futuro possibile, l’unico metodo di coltivazione che a costi accessibili può sfamare tutti, salvaguardando l’ambiente e la salute delle persone, come dicono loro.
L’agricoltura biologica inoltre è l’unica forma di agricoltura controllata in base a leggi europee e nazionali. Tanti sono i controlli e tantissima la ricerca da fare quotidianamente per far sì che ogni aspetto della propria coltivazione sia in linea con le leggi e i requisiti. Sul loro sito nella sezione biologico troverete tanti esempi di come si comportano: dal concime di origine animale, alle tecniche naturali (tramite insetti utili) per combattere parassiti e infestanti, ai semi biologici e autoprodotti.
Insomma scegliendo l’agricoltura biologica dell’Azienda Agricola Ortobio sono sicura di scegliere qualcosa che fa bene a me e al pianeta. Sono sicura inoltre che anche solo preparando un semplice piatto di spinaci all’aglio sarò contentissima di quello che mangio, perché un sapore così in delle spinaci è raro sentirlo, ve lo assicuro. Sono sicura che addentare una mela sarà una merenda di gusto. E sono sicura perché affidarmi e supportare le piccole aziende che hanno una visione e una missione nella vita è la mia di missione.
Grazie Beppe, Francesca, Franca e Franco per il lavoro che fate, per come lo fate e per nutrirci di bellezza e di passione.
All images © 2020 Monica Pianosi