“The first time you see the Giuseppe Meazza stadium it is impossible not to gasp. Lit up, it looks like a spaceship set down in suburban Milan. A fabulous place to watch football”. Così scriveva il Times nel 2009, quando assegnò a San Siro il secondo posto nella classifica degli stadi più belli del mondo. Nonostante oggi il Meazza sia a rischio di demolizione, a causa della sua scarsa flessibilità di adattamento agli standard e comfort moderni, il sentimento di molti milanesi non è cambiato: per loro San Siro continua ad essere un simbolo dei valori e della tradizione sportiva di Milano e dei suoi tifosi.
Stadio Giuseppe Meazza
Piazzale Angelo Moratti | Milano
M5 San Siro Stadio

La nascita di San Siro
Nel 1925 Piero Pirelli, l’allora presidente del Milan, decide di realizzare a proprie spese uno stadio calcistico nei pressi del già esistente Ippodromo del Trotto, in un quartiere denominato appunto San Siro. Lo stadio è inaugurato il 19 settembre 1926 con un’amichevole tra Inter e Milan.
Il suo aspetto risulta molto diverso da quello che oggi conosciamo: quattro gradinate indipendenti con altezze diverse, di cui solo una (l’attuale Tribuna Rossa) coperta. Con questa conformazione, San Siro può già ospitare fino a 35.000 spettatori, di cui molti in piedi in una zona parterre posta vicino al campo.

Nel 1935 lo stadio è acquistato dal Comune di Milano, che dà inizio ai primi lavori di ampliamento alzando le tribune più basse e costruendo quattro curve di raccordo, andando a formare il primo anello vero e proprio. La capienza passa a 50.000 posti, tra parterre e tribune. Nel ‘47 anche l’Inter, che fino ad allora aveva continuato a giocare all’Arena Civica, inizia a disputare le sue partite a San Siro.
La Scala del calcio
Nel 1955 l’immagine dello stadio cambia radicalmente con la realizzazione del secondo anello: si tratta di una struttura completamente autoportante le cui tribune sovrastano, e in parte coprono, le esistenti. All’esterno lo stadio è “avvolto” da una serie di rampe elicoidali che permettono l’accesso al nuovo anello disegnando una nuova facciata. San Siro raggiunge così una capienza di 100.000 spettatori, ridotti poi a 85.000 per questioni di sicurezza. Nel ’57 è la volta dell’impianto d’illuminazione (le ben note Luci a San Siro cantate da Vecchioni) e nel ’67 del primo tabellone luminoso elettronico.

Dal 1980 lo stadio è intitolato a Giuseppe Meazza, storico calciatore milanese mancato l’anno precedente. Ed è proprio in questi anni che lo stadio inizia ad essere utilizzato anche per i concerti: il primo in assoluto è quello di Bob Marley il 27 giugno del 1980, seguito da moltissimi altri tra cui anche David Bowie nell’87 e Michael Jackson nel ’97.

In occasione della Coppa del Mondo Italia ‘90 tutti gli impianti sportivi italiani vengono riammodernati, e in particolare il Comune decide di investire ancora su San Siro con la realizzazione del terzo e ultimo anello. Gli Architetti Giancarlo Ragazzi ed Enrico Hoffer con l’Ingegnere Leo Finzi prevedono anche questa volta una struttura autoportante che “abbraccia” le precedenti, costituita da undici torri cilindriche che supportano il nuovo anello, aperto sul lato dell’Ippodromo per mancanza di spazio. I posti a sedere sono coperti tramite una struttura che poggia su quattro enormi travi dipinte di rosso sorrette dalle torri principali. Vengono aggiunti gli attuali seggiolini in plastica, divisi per colore, e tolto il parterre: per questo la capienza passa a soli 85.700 posti.

Presente e futuro
Oggi la capienza di San Siro è stata ridotta ulteriormente per un adeguamento agli standard UEFA ma, con i suoi 75.923 posti a sedere, il Meazza rimane senza dubbio lo stadio più capiente d’Italia. Lo scorso autunno il Consiglio comunale di Milano si è detto favorevole, seppur con molte condizioni, alla proposta di Milan e Inter di realizzare un nuovo stadio in città e pare si sia finalmente superata la prima ipotesi di abbattimento totale dell’impianto esistente. Nel frattempo, anche se non siete appassionati di calcio ma siete curiosi di vedere San Siro da vicino, potete visitare lo stadio e il suo museo tramite le visite guidate che vengono organizzate ogni giorno, QUI tutte le informazioni.


All images © 2020 Pietro Dipace