Da Satricvm abbiamo capito che quando ci si siede a tavola dovremmo mettere tutti i nostri sensi in ascolto e farci guidare attraverso un viaggio tra sapori e colori, storie e immagini, passione e amore.
Quando questo accade è bellissimo, e “viaggio” è la parola chiave del nostro pranzo da Satricvm.Ci siamo lasciati trasportare, e a noi spetta ora il compito di guidarvi, con parole e immagini, in questo percorso sensoriale.

Benvenuti da Satricvm
Ci troviamo nell’agro pontino, fuori dal caos di Roma, a due passi da Latina.
Qui, tra aziende agricole e vinicole, Max Cotilli, chef, e Sonia Tomaselli, maitre e sommelier AIS, aprono letteralmente le porte di casa al pubblico: Satricvm infatti nasce nella casa della coppia, che vede il piano terra adibito a ristorante. Non a caso infatti troviamo all’ingresso del locale una targa con la scritta “Non c’è nulla di più di più elegante di una porta di casa aperta con orgoglio”
Proprio questa targa introduce l’aria che si respira da Satricvm: eleganza e allo stesso tempo casa.
Gli interni del ristorante richiamano eleganza a tutti gli effetti: nulla è lasciato al caso, dalle linee pulite agli oggetti di design, con mise en place minimal ma allo stesso tempo ricercata.
Quanto alla casa, Max e Sonia sono una famiglia ancor prima di una coppia di professionisti, e basta poco per capire (e ancor più sentire) che questa coppia spalanca le porte di casa e del loro mondo intimo, donando accoglienza e intimità a chi decide di andare da Satricvm.


L’autenticità della cucina di Satricvm
Ci uniamo al coro di Max e Sonia definendo “autentica” la cucina di Satricvm: qui la proposta cambia da stagione a stagione e parliamo di fine dining a tutti gli effetti.
Sono previsti due percorsi degustazione, ai quali è possibile abbinare a parte la degustazione di vini.
Per un’esperienza meno impegnativa è possibile scegliere piatti spot sempre dal menù degustazione, oltre a proposte riservate per il weekend, dove è possibile assaggiare piattini a fantasia dello chef in abbinamento a un calice di vino.
Di certo ciò che unisce tutte le proposte è un’attenzione nella presentazione di ogni singolo piatto e il coinvolgimento di ogni senso: la vista, nella bellezza di piatti al pari di opere d’arte, il gusto ovviamente, l’udito, nel seguire la spiegazione di ogni portata, l’olfatto, tra profumi di cibo e bouquet di vino, e tatto, per le proposte finger.


Satricvm e la favola di Pinocchio
Per questa stagione la proposta di Satricvm si ispira a un classico italiano: la favola di Pinocchio, che vive ancora di gloria e continue rappresentazioni sotto tutti gli aspetti artistici possibili.
E non è forse il cibo una forma d’arte? Noi pensiamo di si, soprattutto qui.
Con le opere rappresentative di Leo Mattioli ad allestire la scena, Chef Max propone due menù ispirati alla favola di Collodi: Piccole Bugie, con 7 portate, e Tutta la verità, con 10 portate, entrambi con una degustazione di vino abbinabile a parte.
Ogni piatto è un omaggio ai personaggi della favola di Pinocchio, dall’amuse-bouche che rappresenta Mastrociliegia, Geppetto e un ciocco di legno, agli antipasti dedicati al Grillo Parlante, con il cavolo verde protagonista del piatto in tre preparazioni differenti, e Mangiafuoco, un polpo brasato e bruciato dal sapore intenso, forte e deciso come il personaggio della favola.





Si prosegue con uno dei piatti più iconici di Satricvm: Fata Turchina, uno spaghetto all’aglione con lupini e mélange del Mar Tirreno. Segue poi il raviolo ripieno di brasato d’asino con aceto di Sangiovese, ispirato al personaggio di Lucignolo.
Meravigliosa la presentazione del piatto Nella Pancia della Balena, dove una coda scoperchia un tonno del Chianti con coniglio e garum, mentre merita una menzione a parte il cestino del pane (rigorosamente fatto in casa), che rappresenta proprio il burattino senza fili.





Infine spazio ai dolci, presentati con due portate: se nella prima Pinocchio si scopre bambino, scavando in un dolce al cucchiaio con cantucci e vin santo, nella seconda ci si gode il Paese dei Balocchi in una girandola di dolci mignon.




Metterci il cuore, sempre
Questo è l’obiettivo di Max Cotilli e Sonia Tomaselli: un cuore che abbiamo trovato in ogni piatto e calice proposto, nelle parole scambiate e soprattutto in questo viaggio tra arte, sapori… e favole!
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