“Tante Care Cose” a Roma è un modo di augurare cose belle, ma da qualche mese è anche un nuovo locale protagonista della scena enogastronomica romana. Questo connubio ci è bastato per andare a vedere con i nostri occhi e soprattutto provare con le nostre pupille gustative di cosa si tratta.

Il bar di quartiere tra Pigneto e Torpignattara
Esistono a Roma quartieri che sembrano essersi fermati nel tempo, ma soprattutto esiste chi in questi quartieri – semiperiferici e popolari, in quanto “del popolo” crede ancora e decide di investirci.
É il caso di Andrea e Marco Lazazzera, fratelli con all’attivo esperienze in cucine note, italiane ed estere, che insieme ai soci Daniele Gargasole, Stefano De Marco e Giulia Iannucci, hanno deciso di aprire un bar di quartiere dall’anima popolare in una zona di confine tra il più gettonato Pigneto e la più verace Torpignattara.
Proprio qui, a giugno 2025, hanno aperto Tante Care Cose, un gastro baretto dall’anima vivace e irriverente.


Ma cosa rende popolare e allo stesso tempo gastronomico un locale?
Per noi è popolare quel posto dove sappiamo che in ogni occasione, situazione, giornata e momento potremo trovarci bene, accolti e capiti, anche nel silenzio di uno sguardo e di un sorriso. E da Tante Care Cose, vi assicuriamo, è proprio così.
Varcata l’entrata ci ritroviamo in uno spazio piccolo ma accogliente, caloroso e allegro che mantiene a nostro avviso il fascino nostalgico dei locali di una volta, quelli dove tutto era a vista, giocando sulle sensazioni. Vedere, sentire, ascoltare quello che viene fatto, detto e preparato è quell’arma a doppio taglio che se da una parte fa accrescere la curiosità dall’altra fa rimanere al proprio posto, forti di un rispetto per chi lavora – sperimentando in ogni preparazione – un po’ perso. Qui la nostra impressione è stata proprio questa: abbiamo visto, chiesto, ascoltato, sbirciato ma allo stesso tempo abbiamo lasciato piena fiducia a chi dietro al bancone prova (e per noi riesce) con impegno e maestria a portare non solo nei piatti ma anche in un progetto qualcosa di buono e bello.

Cosa si mangia e cosa si beve da Tante Care Cose
Il menù non prevede cotture: le preparazioni si basano sulla fermentazione e sul rispetto degli ingredienti di stagione, motivo per cui cambia spesso. Ci sono proposte più leggere, ideali per accompagnare l’aperitivo, e piatti più sostanziosi per chi vuole spingersi oltre lo spuntino, tutto pensato anche per chi preferisce una cucina vegetariana.
Noi abbiamo assaggiato diverse specialità: dalle olive condite con cumino, limone, pimentón de la Vera e prezzemolo, a una bruschetta con pomodori misti, salsa di pomodoro, basilico e sedano (un piatto che ci è piaciuto così tanto da sperare non venga mai tolto dal menù). A completare l’esperienza, un fuori menù sorprendente a base di cetrioli agropiccanti, prugne fermentate, limone e arachidi.



Quanto al bere, la proposta è decisamente originale.
Il locale serve vino sfuso naturale in fustini, con una selezione minimal ma interessante. La particolarità sta anche nella scelta dei bicchieri: niente calici, ma bicchierini che richiamano i tradizionali quartini di vino. Accanto ai vini troviamo la birra alla spina, una limonata fatta in casa con anice stellata, cardamomo nero, succo di limone, menta, basilico e fiori di gelsomino, e una piccola selezione di soft drink della tradizione, come Chinotto e Cedrata Tassoni.



Ci piace l’idea del bar di quartiere poco centrale dove potersi rintanare alla ricerca di conferme e novità, dove poter parlare con i gestori, fidarci e affidarci a loro, mettendo nelle loro abili mani la capacità di svoltarci la giornata, o semplicemente confermarla. Ci piace sapere che in una città così grande e frenetica come Roma, ancora si cerchi (e trovi) la possibilità di fermare tutto – tempo, spazio, mente, corpo – in compagnia di un buon piatto da mangiare e difesi da quattro mura accoglienti.
Insomma: ci piace Tante Care Cose, e non vediamo l’ora di tornarci!
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