Zero Enoteca Conviviale – bere vino naturale a Bra

Martina Pubblicato il 28 Marzo 2022
vino naturale a Bra

Zero è il primo posto dove sono andata quando sono arrivata a Bra, il primo posto dove le mie coinquiline mi hanno portato: “Dai vieni che per festeggiare il tuo arrivo andiamo a bere una buta da Maury”. (Ah, per i non parlanti piemontese buta vuol dire bottiglia).

Era tipo la mia seconda sera da studentessa fuorisede ed ero un po’ spaesata. Non conoscevo nessuno così come non conoscevo nulla (o quasi) sul vino naturale; ero quindi un po’ in soggezione, ma allo stesso tempo molto curiosa di addentrarmi in questo fantomatico mondo, ignara del fatto che non ne sarei più voluta uscire.

Oggi ne sono passati di bicchieri di vino da quella prima volta, ma il mio interesse e la mia curiosità per i vini naturali non sono di certo cambiati.

Zero Enoteca Conviviale
Via Pollenzo 10 | Bra (CN)

Lu – Sa | 16 – 24

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3 Motivi per andare da Zero

  • Che sia per un aperitivo con gli amici o per un calice dopo cena, da Zero ci sarà sempre quello che fa per voi.
  • Qui è come essere a lezione, ma è molto più interessante. Maury è un vero esperto ed è pronto a consigliarvi e a guidarvi nel mondo del vino naturale.
  • Avrete l’opportunità di segnare il vostro passaggio sul Wall of fame. Il fantastico muro dove chiunque è libero di scrivere una propria massima poetica mosso da un momento di particolare ispirazione che arriva dopo una (facciamo anche due) bottiglie di vino.

Orange is the new white 

L’avete mai assaggiato un vino arancione? O per dirla in inglese (che suona un po’ più figo) un orange wine?

Io prima di diventare una cliente habitué di Zero ignoravo cooompletamente l’esistenza di questa nuance di colorazione, per me il vino era bianco o rosso, non c’era spazio per altri colori.

Però, appena ho assaggiato il mio primo orange wine è stato amore al primo sorso, un punto di svolta che ha fatto scoppiare il mio interesse e mi ha fatto aggiungere un nuovo colore alla palette.

Alt però, come tutte le cose a cui ci si avvicina per la prima volta bisogna andarci piano e fare una sorta di svezzamento da vino naturale, si deve iniziare con i vini più leggeri per poter poi riuscire ad apprezzare quelli un po’ più strong da veri boss dei vini macerati. E devo ammettere che Maury è stato un ottimo mentore e mi ha aiutato in questo mio percorso nella terra dei vini naturali.  

Qui da Zero chiedi e ti sarà dato. A Maury basta dire “Guarda stasera vorrei bere qualcosa di leggero magari un po’ fruttato, oppure oggi vorrei provare qualcosa di diverso dal solito” e lui arriva subito al tavolo con tre o quattro bottiglie spiegandoti da che vitigno provengono, chi è il produttore quanto tempo di macerazione hanno fatto sulle bucce o che so io.

vino naturale a Bra

Il bello è che io non penso di aver mai bevuto due volte lo stesso vino. Da Zero si possono trovare davvero tante etichette tra cui scegliere dai piccoli produttori piemontesi distanti pochi km, a vini georgiani o australiani, insomma si può fare il giro del mondo rimanendo comodamente seduti a Bra!

Che cosa c’è dentro una bottiglia?

Questa è la domanda che Maury si è posto prima di interessarsi al vino naturale. Ed è un po’ la stessa che magari ci poniamo noi quando siamo al ristorante con il piatto davanti, vogliamo sapere da dove vengono le materie prime e come sono lavorate. Quindi perché non domandarselo anche di ciò che beviamo? 

Bere vino naturale significa anche approcciarsi al vino con molta più consapevolezza, con più autenticità. I vini naturali trasmettono a chi li beve il territorio da cui provengono, le caratteristiche di una determinata annata e la visione di chi questo vino lo produce. Quando assaggiamo un vino naturale percepiamo subito un gusto diverso da quello standardizzato: sono dei vini con una fortissima libertà espressiva, sono più vivi e più emozionanti.

Oggi per alcuni bere vino naturale è un vero status quo, una filosofia, si beve qualsiasi cosa no matter what, l’importante è che sia naturale. Per me invece significa bere qualcosa di imprevedibile, significa lasciarmi stupire da qualcosa di diverso ogni volta, come se fosse di nuovo la prima.


All images © 2022 Filippo Racanella

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