Tripstillery Navigli a Milano: distillati, cocktail e botaniche su misura, in un bar dove si fa tutto

Monica Pianosi Pubblicato il 18 Luglio 2025

C’è un locale sul Naviglio Pavese a Milano che non si limita a servire drink: li pensa, li distilla e poi te li racconta. Si chiama Tripstillery Navigli, ed è la seconda sede del progetto di mixology artigianale che ha già fatto scuola a Porta Nuova. Questa volta lo spazio è più raccolto, più urbano, più immerso nel contesto del quartiere e che al quartiere vuole parlare. Ma la sostanza, quella a cui noi piace guardare e che fa la differenza non cambia: al centro c’è la distilleria, visibile da ogni angolo del bar, pronta a entrare in funzione per produrre spirits, botaniche e distillati.

Tripstillery Navigli a Milano: un bar dove succedono cose

L’idea è semplice, ma in pochi ci riescono davvero: fare tutto in casa. Le bottiglie in mescita nascono all’interno del locale o provengono dagli altri locali del gruppo. Gli ingredienti di liquori o distillati invece, o almeno la maggior parte di loro, arrivano dalla F.A.R.M., l’azienda agricola del gruppo sul Lago d’Iseo, dove le botaniche crescono, vengono raccolte e poi essicate e/o affumicate a seconda delle necessità. Qui da Tripstillery infatti il bancone è solo la punta dell’iceberg. Alle spalle c’è un laboratorio che lavora 7 giorni su 7, dal mattino fino a tarda sera per produrre e preparare i distillati.

All’interno del bar c’è anche la distilleria, che sarà pienamente operativa tra qualche mese, ma intanto si può già assaggiare tutto: liquori personalizzati, bitter, gin, vermouth, amari. E ogni etichetta ha una storia.

Una cocktail list fatta bene

La carta dei drink si divide in due linee principali:
“A modo nostro”, dove i classici vengono reinterpretati con tecniche proprie e ingredienti esclusivi (tipo Oleato, un distillato a base di olive taggiasche, olio d’oliva e acqua di mare), e Trippiamo, che è la parte più creativa, giocosa, visivamente d’impatto. In apertura, due variazioni sul tema Manhattan e Tommy’s Margarita: Quello Light, Quello Strong, Quello Sexy, Quello Spicy. Nomi ironici per dei cocktail che sanno far parlare di sè.

Dietro ogni scelta c’è sperimentazione, ma anche accessibilità: chi vuole può bere un grande classico, chi cerca qualcosa di diverso troverà ampio spazio per giocare.

Formaggi, fermenti e salumi: non solo cocktail

Tripstillery Navigli non è solo un bar. È anche un luogo dove si può mangiare qualcosa mentre si accompagna il drink. La selezione food nasce dai dintorni della stessa F.A.R.M., con formaggi affinati, salumi di produzione dei vicini di casa e piccoli piatti in accompagnamento ai drink. Ogni cosa è ragionata ed essenziale.

Da Tripstillery Navigli a Milano si beve anche il design

Il locale alterna legno e metallo, come nella sede originale, ma qui l’atmosfera è più intima, con luci basse, colori caldi e pareti tappezzate di etichette grafiche che raccontano le produzioni passate. Anche il bagno ha una sua estetica precisa (tema: Milano, rossonero vs nerazzurro). Ogni dettaglio è pensato per restare. E ogni oggetto ha una doppia vita: i mobili, i bicchieri, le divise sono in vendita o in riuso creativo durante gli eventi stagionali — tipo il mercatino annuale, in cui si può bere, mangiare e portarsi a casa un pezzo di Tripstillery.

Tripstillery Navigli a Milano non è solo un nuovo cocktail bar. È un’officina urbana, un luogo in cui la mixology non si limita a shakerare, ma pensa, coltiva, sperimenta.

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Da quando ho iniziato a interessarmi di sostenibilità sono diventata vegetariana, ho venduto la macchina e ho preso un PhD. Ma non chiedermi di smettere di viaggiare.

Tutte le immagini sono di © Ilaria Pagani 2025

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