Un tour alla scoperta di Cascine Piemontesi – oltre il solito Piemonte

Monica Pianosi Pubblicato il 30 Ottobre 2021
cascine piemontesi

La vita in Piemonte, soprattutto in autunno quando le vigne diventano arancioni, è bellissima. Perchè c’è la nebbiolina che ti accoglie al risveglio. Perchè c’è il tartufo da grattare sopra ai tajarin. Perchè con la scusa del freddo ci si può rintanare in casa a sorseggiare Nebbiolo o Barbera. Ma io, nonostante sia di queste zone, sento che questo territorio non lo conosco mai abbastanza, così quando mi hanno invitato per un tour del cuneese alla scoperta di Langhe, Saluzzese e Monregalese non ho potuto dire di no. Lasciate che vi racconti tutte le cose che ho scoperto.

Ma prima di iniziare fatemi ringraziare la meravigliosa Teresa Balzano, aka Peperoni e patate per avermi regalato le foto dei produttori di Cascine Piemontesi che trovate in questo articolo!

Consorzio Cascine Piemontesi
Sito | Facebook | Instagram

Saluzzo e la bellezza del suo borgo

Cosa vedere | la Castiglia / la Torre Civica / la Chiesa di San Giovanni / Casa Pellico
Dove mangiare | Ristorante Castellana / Osteria Nuovi Mondagli / Ristorante Le 4 stagioni d’Italia
Produttori da conoscere | Società Agricola Santa Chiara (vino) / Ponso Frutta

Saluzzo torna e ritorna in questi ultimi mesi e c’è una buona ragione. Il suo centro storico è un gioiello medioevale che in pochi conoscono e va scoperto. Capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del marchesato di Saluzzo è uno dei borghi medievali meglio conservati del Piemonte. La trovate ai piedi del Monviso, tra campi di kiwi e di mele, al centro della zona ortofrutticola più ricca del Piemonte. È anche candidata a Capitale italiana della cultura 2024. Se ci passate, visitate la Castiglia, residenza fortificata dei Marchesi di Saluzzo ed ex-prigione, oggi è sede di ben tre musei: il Museo della Civiltà Cavalleresca, il Museo della memoria carceraria e un Museo di arte contemporanea. Poi scendete per la Salita al Castello e visitate la Chiesa di San Giovanni, il suo chiostro e la torre civica. Infine addentratevi nelle strette vie medioevali e infilatevi in Casa Pellico, ossia la casa dove nacque e visse Silvio Pellico e che oggi è stata trasformata in museo.

Dopo un giro del centro storico il tour di Cascine Piemontesi ci ha portato al ristorante Le 4 Stagioni d’Italia dove c’erano quattordici produttori ad aspettarci per presentarci i loro prodotti! Abbiamo assaggiato i kiwi gialli coltivati qui, una varietà che arriva dalla Nuova Zelanda, ma che ha trovato una perfetta casa qui nel Saluzzese, dalla polpa soda e cremosa. Abbiamo assaggiato i formaggi di alpeggio dell’Azienda Agricola Stella Alpina e la loro robiola fresca che si scioglie in bocca. Abbiamo provato il vino coltivato nella vigna del Monastero delle Clarisse. Abbiamo ascoltato la storia di una giovane ragazza che inizia a lavorare nell’azienda di famiglia, Eremia Srl, che produce riso e mai e che si inventa di iniziare a fare gallette. Ed è così felice ed entusiasta che non smette di sorridere. Abbiamo parlato con tutte e tutti e ci siamo poi ritrovati attorno a un tavolo insieme per il pranzo assaggiando un risotto (per me allo zafferano, per gli altri alla salsiccia di Bra) di Riso Preciso che ci ha trasmesso tutta la passione e la voglia di fare cose buone di questo territorio, anzi delle persone che lo abitano!

Giraudo Massimiliano | Lagnasco
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Società Agricola Santa Chiara | Saluzzo
Riso Preciso | Novara
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Agri Berroni | Racconigi
Andrea Lando | Prazzo
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Azienda Agricola Stella Alpina|Sanfront
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Podere del Vescovo | Lequio Tanaro
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Apislife | Bernezzo
Eremia Srl | Ivrea
Paolo Bove Chiocciola | Novello

Vicoforte, il suo santuario e i colori dell’autunno

Cosa vedere | il Santuario e la salita alla cupola
Dove mangiare | Ristorante Il Groglio / Ristorante Il Moretto / Agriturismo La Mommiga
Produttori da conoscere | La Mommiga / Soc. Agr. Rosso Gentile /

Dopo aver assaggiato tutto l’assaggiabile (esiste come parola? Io non penso, ma rende l’idea no?) e aver fatto pranzo ci siamo spostati a Vicoforte, sede del conosciuto Santuario. Noto anche come santuario della Madonna è una chiesa monumentale, tra le più importanti del Piemonte, la cui cupola con sezione orizzontale ellittica risulta essere la più grande di tale forma al mondo. L’interno della cupola è davvero maestoso ed è possibile arrampicarsi all’interno, con imbragatura e in sicurezza. Ci hanno detto che per informazioni basta rivolgersi al sindaco in persona! Dopo essere stati in camera per ben 20 minuti (o qualcuno in più per i (le) ritardatarie, ci siamo poi nuovamente spostati in direzione di un altro ristorante per conoscere altre realtà della zona.

Qui abbiamo assaggiato formaggi d’alpeggio e una ricotta di pecora che io che non amo la ricotta non pensavo avrei potuto amare così tanto. Conosciuto i ragazzi di Società Agricola Rosso Gentile che panificano e fanno grissini senza uso di strutto e recuperando i semi antichi. O ancora Lorenzo che ha iniziato producendo miele e ora prepara anche dei buonissimi panettoni con la sua frutta e il suo miele. Chiacchierare e conoscere tutte queste realtà è stato estremamente istruttivo, così come cenare attorno a un tavolo assieme a loro e conoscere le abitudini di vita di lupi, cervi, cinghiali e caprioli… vero Elena? Ed è stato bellissimo ritrovarsi a tavola a chiacchierare di queste cose e problematiche di ‘lavoro’ mentre fino al pomeriggio tra ‘content creator’ sul pullman si parlava di algoritmo di Instagram e reel da fare, del nuovo tag per le collaborazioni e di come mai io la musica non ce l’ho ancora? Mondi diversi che si ritrovano per un momento alla stessa tavola e che si capiscono grazie alla stessa passione per il cibo buono, vero e giusto.

cascine piemontesi
La Bottera | Morozzo
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La Mommiga | Vicoforte
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Cascina Fontane | Castino
cascine piemontesi
Pomero Lorenzo | Dronero
cascine piemontesi
Faletti Andrea | Somano
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Cascina Monsignore | Dogliani

La mattina dopo mi sono svegliata presto e ho deciso di uscire a correre. Quando mi sarebbe ricapitato di ritrovarmi con questa aria frizzante in mezzo alle colline delle Langhe? Ecco non prestissimo, così mentre tutti ancora dormivano sono sgattaiolata fuori senza ricordarmi di mettere le lenti a contatto. Ho girato a destra al santuario e mi sono ritrovata immersa nelle colline e nei colori dell’autunno. Mi sono ritrovata da sola a pensare alla bellezza di questi posti e di questi panorami. Alla fortuna di essere qui e di poterne godere. Alla meraviglia di svegliarsi ogni giorno in mezzo a questa bellezza. Al fatto che volevo inspirare al massimo tutto il profumo della rugiada.

Alla scoperta di Dogliani e del Dolcetto

Cosa vedere | Dogliani Castello / l’undicesima Big Bench / Piazza Belvedere
Dove mangiare | Osteria Battaglino / Il verso del ghiottone / Osteria Vineria Il Torchio
Produttori da conoscere | Cozzo Mario Soc. Agricola / Cascina Monsignore

Il secondo giorno era dedicato a Dogliani e ai vini. Dogliani è il luogo dove si coltiva e si produce il Dolcetto, vino da me poco amato, perchè costantemente presente sulla tavola di famiglia (e perciò responsabile delle peggiori ciucche della mia vita… mamma se leggi lascia stare!). Ma devo dire che qui ci sono stati un paio di produttori che mi hanno fatto ricredere e, lo ammetto, era tutta l’estate che ci pensavo al farmi piacere il dolcetto, ma il Dogliani Superiori di Cozzo Mario può questo e molto altro!

Dogliani si divide tra Dogliani Borgo e Dogliani Castello, quel Dogliani Castello che magari ricorderete e che sicuramente la nostra Arianna ricorda, perchè ci eravamo stati qualche anno fa a trovare Yvonne di Serafina House (e in cui io sono tornata a metà maggio di questo pazzo 2021 con una certa olandese del mio cuore). La vista dal Belvedere è pazzesca e qui trovate anche la undicesima Big Bench. Ma noi eravamo attesi da 21 (ve lo scrivo anche in lettere – ventuno) etichette di vino all’interno di una chiesa non più utilizzata pronti a stappare per noi l’impossibile. E noi eravamo pronti!

Oltre al meraviglioso Dogliani superiore di Cozzo Mario, ho conosciuto Marco Capra di Monforte d’Alba che produce un’Alta Langa ‘seitremenda’ (dedicato alla figlia) che è tutt’altro che tremendo! Ma ho anche scoperto il disciplinare “Escamotage” per la produzione e valorizzazione del Moscato secco. Il disciplinare definisce la zona di produzione, oltre alla denominazione, le norme per la viticoltura e la vinificazione e quelle relative al consumo, per esempio è totalmente vietato l’utilizzo di diserbanti chimici sia nel sottofila che nel filare, sulle vigne destinate a questa produzione. 

Marco Capra vino
Marco Capra | Monforte d’Alba
Poderi Roccanera | Cossano Belbo
Bajaj | Monteu Roero
Teresa Soria Winery | Castigliole Tinella

Il consorzio Cascine Piemontesi

Il consorzio nasce nel 2020 promosso da Confagricoltura in collaborazione con la Camera di Commercio di Cuneo. L’idea è quella di cui si sente parlare sempre di più in questi ultimi anni: fare rete, mettersi insieme, condividere competenze e farsi aiutare da chi è più esperto nelle cose che meno si sanno fare. Soprattutto aiutare e aiutarsi a comunicare le proprie particolarità e le proprie capacità in modo da condividerle. All’interno del Consorzio sono rappresentate le principali produzioni agricole del Piemonte: vitivinicole, casearie, ortofrutticole, cerealicole, allevatori e apicoltori, agriturismi, fattorie didattiche e attività turistico-ricettive presenti sul territorio.  Tra le eccellenze locali associate, Cascine Piemontesi annovera le grandi denominazioni vitivinicole DOCG e DOC e diverse produzioni protette, tra le quali Castelmagno e Toma Piemontese DOP, Nocciola Piemonte IGP, Crudo di Cuneo DOP. 

L’idea è quella di promuovere la qualità delle produzioni tipiche piemontesi in Piemonte, ma non solo; e infatti ci erano venuti a trovare amici blogger e giornalisti dalla Liguria, dalla Lombardia, dal Veneto e dalla Romagna. Che speriamo si siano innamorati di questo territorio e di questi prodotti (sul vino io ne sono sicura!) e che lo racconteranno a chi li legge fuori dagli schemi. La cosa che accomuna questi grandi produttori è la passione e la voglia di mettersi insieme. C’erano tanti produttori di formaggi per esempio, ma nessuno era geloso dell’altro e anzi ti dicevano ‘hai già assaggiato la ricotta di pecore di …? O la toma ai tre lati di …?’ È meraviglioso quando si arriva a queste condivisioni e si riesce insieme a creare qualcosa di più grande di quello che si potrebbe fare assieme!

Continuate così Cascine Piemontesi. Prossimo appuntamento (anche se io spero di ritrovarvi anche prima) con Caluma ‘el Vache 2022…


All images © 2021 Monica Pianosi & Teresa Balzano