Tutto Fa Brodo, a intendere, “Ragà, fate poco gli schizzinosi”, bello eh il detto, utile a chiudere conversazioni con personaggi con il mal olezzo sotto il naso e magari utile anche a giustificare una mala-promiscuità sessuale dovuta alla scarsa ricerca della qualità, ma in campo gastronomico la verità è che Non tutto fa brodo. Perché si, ci piace fare gli easy going del “Campa mac” ( “butta solo”, espressione piemontese a intendere “daje di quantità” ), ma alla fine il Radical-grillo parlante ci pungola dall’interno a compiere scelte etiche e quality-first. Da TuttoFaBrodo, TuttoAttaccato, il nome profuma di provocazione (riuscita) perché è chiaro fin da subito che le cose qui vengano fatte a regola di orientaleggiante arte.
Eh no… non è l’ennesimo ristorante di ravioli ripieni di brodo…
TuttoFaBrodo
Via S.Pio V, 8 | Torino
Martedì – Domenica| 12.30 – 15.00 | 19.00 – 23.00
Prezzo | €€
Instagram | Sito
Scialonbao, che struggle stì ravioli (spoiler: so boni)
Alzo le mani, non ho nulla contro i ravioli ripieni di brodo, sono esteticamente stupendi e sono anche buoni, ma mi lasciano sempre un leggero senso di interdizione interiore e, considerato che paiono piacere a tutti, ho quel recondito pensiero di non capirne un cazzo di cucina, detto ciò… ho visto che a Torino qualcuno li serve con una pipetta plasticosa di brodaglia gialla infilata dentro, ecco.. su questi non ho dubbio da che parte penda il mio pensiero torturato.
Da TuttoFaBrodo, gli Xiao Long Bao, sono i protagonisti, su questo non ci sono incertezze, ma tra le parole di Elisa, mente e corpo del progetto, e lo spettacolo artigianale offerto dal bancone che affaccia sulla cucina a vista, si vede, e quando mangi si sente, che dietro c’è studio, ricerca, qualità e anche quell’idea di estetica che non guasta mai.
Elisa e suo marito, reduci da un viaggio in Cina, introducono nella loro coppia un amore condiviso per questi teneri ravioli dalla sottile pasta di riso e acqua, e portano al termine l’anno scorso questo menages-a-trois gastronomico con l’apertura del loro locale in San Salvario.
A me… “La grande onda” me sa’ de Kaga-wa
Uno spazio lineare e moderno, dai toni scuri, sui cui muri campeggiano scritte luminose al neon che tanto invidio e che vorrei appese in camera mia. Due ampie sale arricchite dalla possibilità di mangiare “con vista” cucina, il bancone sopra citato, perfetto per osservare tutto lo sbattone manuale che sta dietro la loro idea culinaria, insomma un ristorante orientale che si distacca di molto dai clichè del genere tutti separè decorati, ventagli e gigantografie de “La grande onda” di Kagawa.
A tavola, vietato NON rumoreggiare.
Si parte in quarta con i ravioli, di forma, contenuto e pure di colore diverso; noi partiamo dai Dumpling, verdi d’impasto, per poi passare dritti e filati ai brodosi Xiao Long Bao, agevolmente abbreviati XLB sul menù e cotti e serviti direttamente nel Xiaolong, un piccolo cesto in bambù dedicato alla cottura al vapore, che oltre a essere funzionale dà quel tocco di Cool al momento dello scoperchiamento del piatto con fuoriuscita di vapore vario, momento preferito e maggiormente immortalato dai vari food instagrammer torinesi negli ultimi mesi.
L’impasto è sottilissimo, si scioglie in bocca, il ripieno delicato e il brodo che ne fuoriesce è la perfetta quantità che si lascia apprezzare senza avviare un grottesco spettacolo di sbrodolamenti vari che a tavola non sono proprio il massimo diciamo.
E mentre io ancora mi tedio nell’animo per comprendere se gli Xiao Long Bao in genere rientrino nella mia sfera di cibi-prefe, e qui da TuttoFaBrodo il giudizio pende decisamente più verso il sì che verso il no, ci tuffiamo in due piatti che già mi facevano salivare dalle foto su instagram e dal vivo l’aspettativa non è tradita. Noodles e Ramen, rigorosamente homemade, i primi in versione “Dan Dan Noodles” con salsa cremosa al sesamo e burro di arachidi, i secondi invece, Lemon Ramen, con brodo di pollo agrumato.
Seguo alla lettera le indicazioni sul menù e mangiandoli faccio un rumorosissimo e ignorantissimo risucchio, sono buoni veri.
A completare il menù i dolci, o meglio, XLB (che detta così sembra più una Crew che graffita treni nel deposito di Porta Nuova) dolci, ma noi alziamo bandiera bianca, sarà per la prossima volta, perchè ci sarà una prossima volta (n.d.a. sono passati due mesi e una seconda volta non c’è ancora stata, ma continuiamo a sostenere che ci sarà).
Cia.
All images © 2022 Fabio Rovere
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