Vecio, il bacaro romano che ci mancava

Chiara Giambartolomei Pubblicato il 9 Febbraio 2025
Vecio_Roma

In un punto del centro storico dove in termini di offerta c’è davvero di tutto e di più, soprattutto per quanto riguarda la triade serale aperitivo-cena-dopocena, potrà mai aprire qualcosa di nuovo a riguardo e soprattutto di diverso? Ebbene sì!

Da quasi un anno, in una vietta tra i rioni Ponte-Regola ha aperto Vecio, posticino dove fermarsi per un aperitivo, per una cena o un drink, o volendo tutte queste cose insieme una dopo l’altra, cosa che a me capita spesso nei posti in cui mi sento a casa, e ci sono altissime possibilità che qui capiti anche a voi!

Il locale e l’ambiente in stile bistrot

Ci troviamo in Via dei Banchi Vecchi – quindi centro che più centro non si può – e, nonostante la già ampia offerta, esistono ragazzi pronti comunque a mettersi in gioco e a dimostrarci che no, anche qui non c’era proprio tutto tutto, e che forse qualcosa mancava: qualcosa come Vecio. Il format è originale: si tratta di una sorta di bacaro in stile veneziano, ma con cicchetti di ispirazione romana, vini naturali, spritz ovviamente e non solo. Il locale è intimo con circa 35 coperti e intimo è l’ambiente che hanno creato: luci soffuse, colori tenui, tavolini tondi e non, sgabelli alti e bassi, divanetti a parete e legno come materiale prevalente, utilizzato anche per il grande bancone che fa da padrone appena si entra. Sembra di essere in un bistrot parigino, in un ambiente conviviale e con un’atmosfera calda e accogliente.

Parole d’ordine: convivialità e condivisione

Parliamo di cibo, iniziando a dire che qui non troverete le classiche paste o piatti romani; da Vecio il concetto di piatto singolo non c’è, ma ci si ispira alla tradizione del bacaro, quindi con una cucina che prevede piattini stile cicchetti: le porzioni sono perfette per provarne di più e soprattutto per condividerle.

Bacaro sì, ma in chiave romana con ricette ispirate alla tradizione, e con un tocco internazionale: un mix e match super interessante creato da Andrea, chef con importanti esperienze alle spalle.

Che si mangia? Cicchetti in stile romano

Abbiamo provato tutto il menù? Quasi! Partiamo con il dire che è suddiviso in quattro grandi categorie: gastronomia, vegetali, pesce, carne, e noi abbiamo testato più cose possibili – per voi ovviamente.

Tra i piatti di carne non potevamo non assaggiare il maritozzo con il pollo alla cacciatora (ciao proprio) e poi meritano una menzione la focaccetta con il vitello tonnato (super!) e il katsusando, qui rivisitato con il pastrami d’anatra (fatto da loro), cavolo bianco, cetrioli e senape: appena l’ho letto sul menù mi si sono illuminati gli occhi e infatti non mi ha assolutamente deluso!

Tra i mix proposti per i piatti vegetariani consigliamo i falafel di lenticchie con la loro salsina allo yogurt, e poi da bravi romani potevamo non provare i carciofi, fritti?! Esatto, qui tagliati a spicchi spessi, super croccanti… Da prendere!

Dal mare invece, provate le panelle di ceci con mantecato di baccalà e il ragù di polpo (super saporito!), e per qualcosa di più fresco la ceviche di ombrina che ci ha colpito (e che ancora ricordo).

Avete uno spazietto per il dolce? Io personalmente mi sono arresa, ma le opzioni ci sono, come il decantato tiramisù e la torta della nonna scomposta… (per questi fateci sapere voi!)

Vini naturali e non solo

B(u)ono tutto ma da bere? Largo ai vini naturali, con grande attenzione alla selezione delle cantine, principalmente italiane ma non solo, prediligendo i piccoli produttori. Vasta scelta anche di vermouth, tra cui piemontesi. In ogni caso ci pensa Alessia, giovane sommelier e responsabile di sala, fatevi consigliare e guidare da lei e non ve ne pentirete!

Se si cerca il significato di “Vecio” troverete che è un termine comunemente utilizzato per “indicare amicizie strette e di lunga data, indipendentemente dall’età anagrafica”: sarà un segno di quella che sarà nostra relazione con questo posticino qui? Io credo proprio di sì!

Architetto/Urbanista, romana e molto innamorata di Roma. Ferma mai, silenziosa poco, curiosa tanto. Osservo e cammino con la testa all'insù sbirciando nei posti e nella vita degli altri.

Tutte le immagini sono di © Giulia Pietroletti 2025

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