15 vinelli per combattere la sete di primavera
Ma con ‘sta primavera che decolla non vi sta venendo anche a voi una certa sete? Iniziano i mesi degli aperitivi all’aperto, delle sbevazzate al parco, delle cene e dei pranzi infiniti in terrazza… insomma, le occasioni per stappare qualche vinello non mancheranno di certo. E noi di Strade potevamo forse lasciarvi senza qualche consiglio sui migliori vini per la primavera?
Così, alcune settimane fa mentre scorrazzavo tra gli stand del mio primissimo Vinitaly a Verona, sono andato alla ricerca di 15 vini adatti ad accompagnare questi giorni di primavera.
Ci sarò riuscito?
Ma prima di cominciare questa lista, alcune brevissime informazioni di servizio. Questo è un articolo trans-cittadino, e comprende le 5 città di Strade: Torino, Milano, Genova, Roma e Napoli (ci tenevamo che nessuno rimanesse con la gola asciutta!). Troverete vini in rappresentanza di queste 5 regioni. Ovvero, 6 vini from Piemonte (concedetemi un po’ di campanilismo per la mia regione), 2 vini per ognuna delle altre 4 regioni, e un ultimo vino bonus da un’altra regione italiana (così per poter scrivere 15 nel titolo, che fa più click bait). Altra cosa: non si tratta assolutamente di una classifica, sia chiaro! E ultima cosa: i prezzi dei vini sono da considerarsi indicativi, e sono quelli che si trovano nei principali e-commerce di vino.
Ok, premessa finita. Buona lettura (e buone bevute!)
Bollicine
C’è davvero bisogno di un motivo o di una giustificazione per aprire una bollicina? Vogliamo sentire questi tappi saltare, altro che! Quindi, eccovi due tips ad alto contenuto gassoso.
Gilli Extra Dry – Spumante Rosato Metodo Charmat
100% Malvasia di Schierano
Cascina Gilli – Piemonte
16 €
In cerca di una bolla accogliente e senza impegno, per un pomeriggio di ozio svogliato o per iniziare a far carburare la serata nel modo giusto? Eccola qui: Gilli Extra Dry è uno spumante rosato Metodo Charmat-Martinotti (ovvero, con la seconda fermentazione non in bottiglia, ma in autoclave) a base 100% Malvasia di Schierano, uva a bacca nera autoctona della zona di Castelnuovo Don Bosco, dove ha sede Cascina Gilli.
La forte aromaticità tipica di questo vitigno, dove prevalgono sentori di fiori rossi appena sbocciati e frutti di bosco croccanti, si lega da un lato alla freschezza e alla delicatezza di questa tipologia di spumante, e dall’altro alla morbidezza di un leggero dosaggio zuccherino.
Foto © Cascina Gilli
Dubl Brut Edition I – Spumante Metodo Classico
Greco (in prevalenza) + altre varietà autoctone
Dubl (Feudi di San Gregorio) – Campania
25 €
Passiamo a tutto un altro tipo di bollicina. Cambiamo metodo, uve e regione, per uno spumante dall’attitude decisa ed elegante. Se primavera vuol dire anche prime cene romantiche all’aria aperta, allora il Dubl Brut Edition può essere la bottiglia su cui puntare per distendere la tensione e iniziare a sciogliere la parlantina.
Un prodotto che nasce come progetto parallelo della storica cantina dell’Irpinia, Feudi di San Gregorio. Si tratta di uno spumante metodo classico di grande verticalità, a base in prevalenza di Greco, uva a bacca bianca tipica di questa regione. Con una spiccata mineralità vulcanica, rappresentativa di questo grande territorio vitivinicolo, che dona a questo vino potenza e struttura.
Foto © Dubl
Bianchi
Per tutti quelli che “no, il vino bianco non lo bevo perché mi fa venire mal di testa”: vorrei tanto dire lo stesso di voi. Mi limito a mettervi qui sotto quattro bei rimedi per i vostri mal di testa.
Sensazioni
100 % Viognier
Ferraris Agricola – Piemonte
10 €
L’idea di coltivare questo importante vitigno a bacca bianca originario della Valle del Rodano francese è venuta in mente ai proprietari di Ferraris Agricola (di cui vi abbiamo già parlato qui) in uno modo piuttosto casuale e fortuito. Una sera, insieme a un loro importatore americano, si parla – come spesso accade in questi casi – di vino, e salta fuori l’analogia olfattiva tra le spezie del Viognier con le spezie del Ruché, vino rosso simbolo di questa cantina del basso Monferrato.
Proprio da questa chiacchierata prende forma il desiderio di provare a coltivarlo anche su queste colline, e dopo pochi anni nasce Sensazioni. Un bianco delicato e di facile beva, con rimandi di frutta esotica e spezie dolci. Unico vino bianco piemontese prodotto con questo vitigno, non siete curiosi di provarlo?
Foto © Ferraris Agricola
Cinque Terre DOC
60% Bosco, 20% Albarola, 20% Vermentino
Cantina delle Cinque Terre – Liguria
15 €
Primavera, ovvero la stagione delle prime domeniche al mare: per i più coraggiosi tempo dei primi bagni, per i più l’occasione buona di oziare al sole cullati dal suono della risacca. Il Cinque Terre DOC, prodotto dalla Cantina sociale delle Cinque Terre è un vino che sa e parla di mare dal primo istante in cui lo verserete nel bicchiere.
Nato da vigneti eroici, su terrazzamenti a strapiombo sul mare e tra gli scorci indimenticabili delle Cinque Terre della Liguria di Levante, il Cinque Terre DOC è un bianco fresco e intenso, da bere in terrazza, al tramonto, studiando il prossimo viaggio dell’estate, lasciandosi incantare dai suoi profumi di agrumi e di macchia mediterranea.
Foto © Cantina delle Cinque Terre
Sarticola – Colli di Luni DOC
100% Vermentino
Cantine Federici “La Baia del Sole” – Liguria
20 €
Restiamo in Liguria, spostandoci di pochi chilometri ancora verso Levante. Siamo nella zona della Lunigiana, tra la Liguria spezzina e la Toscana della provincia di Massa-Carrara. Il Sarticola è uno di quei bianchi da grandi occasioni, con una struttura gustativa imponente e un’intensità aromatica che spinge forte.
Nasce da un vero e proprio “cru” di Vermentino, situato a 330 trenta metri sul livello del mare, schiacciato tra il Golfo di Luni da un lato, e le Alpi Apuane dall’altro. In questo caso, a farla da padrona sono i frutti maturi (banana e pesca, soprattutto), ma il lato più affascinante di questo vino è dato principalmente dagli sbuffi di sale marino che escono fuori a ogni sorso. Consiglio: da bere possibilmente in buona (e poca) compagnia.
Foto © Cantine Federici “La Baia del Sole”
Miniere – Greco di Tufo DOCG
100% Greco
Cantine dell’Angelo – Campania
18 €
Un vitigno, il Greco, che abbiamo già incontrato tra le bollicine, e che ritroviamo qui in una delle sue espressioni (a modestissimo giudizio di chi scrive) più interessanti e affascinanti. Un bianco con una fibra minerale entusiasmante, data dal terreno da cui provengono le uve, situato sopra antiche miniere di zolfo (da qui il suo nome), che imprimono a questo vino la sua caratteristica nota di pietra focaia.
Un vino allo stesso tempo complesso e gastronomico, da aprire la sera tardi: quando le chiacchiere si fanno importanti o davanti a un’esagerata e goliardica spaghettata di mezzanotte.
Foto © Cantina dell’Angelo
Macerati
Poche storie: la primavera è la stagione degli orange wine. E dopo questa asserzione completamente aleatoria e personale, vi beccate pure quattro macerati tostissimi.
L’imbevibile – Derthona DOC
100% Timorasso
Claudio Mariotto – Piemonte
35 €
Se avete seguito o partecipato a Wouse un paio di mesi fa (come un paio di mesi… non era la scorsa settimana?), sapete quanto a noi Strade piaccia il Timorasso, il vino bianco piemontese della zona del Colli Tortonesi. E proprio a Wouse abbiamo conosciuto Claudio Mariotto, grande produttore di Timorasso di questa zona.
Qui in una versione macerata e affinata in anfora, con un nome che ha catturato fin da subito la mia attenzione. Un vino versatile, fresco e leggermente tannico, da tirare fuori dal frigo e bere con calma, aspettando che si riscaldi leggermente, per apprezzare tutta la sua lenta e piacevole evoluzione.
Foto © Claudio Mariotto
Anarchia
100% Arneis
Valdisole – Piemonte
30 €
Forse uno dei vini più strani (in senso positivo, ovviamente) incrociati durante le mie scorribande etiliche all’ultimo Vinitaly. Si tratta di un Arneis in purezza della cantina Valdisole (situata nel cuore di Langhe e Roero), in una veste del tutto inusuale rispetto a quella a cui siamo più comunemente abituati: raccolto tardivamente (con un 10% circa di uve appassite), macerato in botti grandi e poi ripassato su bucce di diverse varietà aromatiche.
Il risultato è un Arneis seducente e materico, dominato da questo profilo di appassimento che ammicca alle dolcezze, nonostante si tratti di un vino secco. Un orange wine sicuramente capace di stupire in abbinamento; ma che per quanto mi riguarda può dare il meglio di sé bevuto di sera in solitaria, possibilmente leggendo un buon romanzo, ancora più possibilmente latino-americano.
Foto © Valdisole
Uattán – Lazio Bianco IGP
Malvasia del Lazio e Bombino
Merumalia – Lazio
17 €
E dalle colline delle Langhe ci spostiamo alle colline del Frascati, appena fuori il caos e la magia delle strade romane. Merumalia è un’azienda agricola giovane, tutta al femminile e con un approccio attento al territorio e alla sostenibilità. Scegliere uno soltanto tra i loro vini non è stato facile, ma alla fine ho deciso per il Uattán.
Un bianco macerato conviviale e godereccio, che rimanda alle bottiglie delle tavolate di campagna, accompagnate da piatti semplici e generosi. Un vino di bocca, grazie a un gusto sapido e avvolgente, da infilare in una tasca dello zaino insieme a un proverbiale pane e salame, prima di partire per una scampagnata fuori città.
Foto © Midstudio Creative
Nù Litr Orange (Progetto Calcarius) – Puglia IGT
100% Falanghina
Valentina Passalacqua – Puglia
18 €
Scendiamo in Puglia per il vino più a sud di questa raccolta, una Falanghina in purezza macerata e non filtrata. Il Nù Litr Orange di Valentina Passalacqua, cantina di vini naturali della zona del Gargano. Fin dall’etichetta si può intuire che si tratti di un vino fortemente territoriale. Le lettere “Ca” stanno infatti a indicare il simbolo chimico del Calcio, particolarmente presente nei terreni calcarei (da cui il “Progetto Calcarius”) dove sono situati i vigneti dell’azienda.
Un vino che si caratterizza da una grande componente minerale, con note gessose che guidano gli aromi di agrumi e di erbe mediterranee che si ritrovano nel bicchiere. Il formato da un litro chiama alla condivisione: quindi, fatevi invitare a pranzo da qualche amico pugliese, e ringraziatelo portando una di queste bottiglie. Anche un paio eh, non fate gli spilorci.
Rosati
Sfatiamo questo mito che i vini rosati siano vini anonimi e poco significativi. Qui: due rosati per riprendersi dal torpore invernale e prepararsi all’estate.
Solerose – Langhe DOC Rosato
100% Nebbiolo
Fontanafredda – Piemonte
12 €
Un Nebbiolo di Langa che si è tolto l’abito più elegante, per prepararsi al sole della primavera. Il Solerose di Fontanafredda è un rosato di corpo ed eleganza.
Caratterizzato dal caratteristico colore “a buccia di cipolla”, dai profumi raffinati di viola e di frutti di bosco, e da un gusto morbido e salino. Nella sua semplicità e schiettezza, è un vino che può essere bevuto e apprezzato in diversi momenti della giornata e della settimana.
Foto © Fontanafredda
Valtènesi Chiaretto DOC Riviera del Garda Classico
100% Groppello
Azienda Agricola Cantrina – Lombardia
13 €
Per certi aspetti la sponda bresciana della Riviera del Garda può essere paragonata dal punto di vista vinicolo alla Provenza francese: una zona di grandissimi vini rosati. Qui, infatti, il vitigno autoctono Groppello dà origine al Valtènesi Chiaretto, un rosato tanto fine ed elegante nei profumi, quanto asciutto e appagante nel gusto.
Una zona vitivinicola in grande crescita, con tanti giovani produttori che stanno investendo nei vitigni di questo meraviglioso territorio a ridosso del Lago di Garda. Tra questi, abbiamo scelto il Valtènesi dell’azienda agricola biologica certificata Cantrina, un rosato con una spiccata nota di fiori di pesco e una grande freschezza.
Foto © Azienda Agricola Cantrina
Rossi
Se sei arrivato fino qui, probabilmente a prescindere dalla stagione o dalle temperature in aumento il vino per te non può essere nient’altro che un rosso di corpo e struttura. Ma chi sono io per giudicare?
Poggio delle Amarene – Barbera DOC
100% Barbera
Azienda Agricola Luigi Boveri – Piemonte
16 €
Luigi Boveri è una di quelle persone con cui ti perderesti a parlare di vino per ore senza mai annoiarti. Tra i primi produttori a credere al territorio dei Colli Tortonesi, in provincia di Alessandria, in un’epoca in cui il vino era una questione di terra e di sentimento. Il suo Derthona è un vero e proprio inno al territorio, ma come mi ha lui stesso ribadito più volte: i Colli Tortonesi sono anche terra di grandi Barbere, che niente hanno da invidiare a quelle astigiane.
Per questa lista ho scelto il suo Poggio delle Amarene. Una Barbera tradizionale, vinificata in cemento e affinata in bottiglia, senza troppi fronzoli e cavilli, che esalta i tratti più varietali di questo vitigno: il frutto caldo e avvolgente e la poderosa e dissetante acidità.
Foto © Azienda Agricola Luigi Boveri
Lepino – Lazio IGP
100% Nero Buono
Azienda Agricola Donato Giangirolami – Lazio
14 €
Nella pianura pontina, a sud di Roma, l’Azienda Agricola Donato Giangirolami da trent’anni produce vino biologico certificato. Un lavoro attento e meticoloso di valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni, come l’uva antica da cui nasce il Lepino Lazio IGP: il Nero Buono, originario proprio di queste piane un tempo paludose.
Il Lepino è un rosso dai toni scuri, dove prevalgono i sentori di prugna, mora e mirtillo, a cui si unisce l’eleganza data del legno. Un vino robusto e ben piantato sulle gambe, da sfoderare quando i pranzi e le cene si fanno importanti (in tutti i sensi, ovviamente).
Foto © Alessandro Faiella
Ca’ Morei – Valtellina Superiore Valgella DOCG
100% Chiavennasca (Nebbiolo)
Sandro Fay – Lombardia
30 €
Quello che noi piemontesi chiamiamo Nebbiolo, a queste altitudini prende il nome di Chiavennasca: siamo tra le montagne della Valtellina e della Valchiavenna, in Lombardia. Il Valtellina Superiore è un vino eroico, che nasce sui pendii di queste montagne, e le bottiglie di Sandro Fay sono una certezza quando si parla di Nebbioli della Valtellina.
Il suo Ca’ Morei è un Valtellina Superiore che esprime alla perfezione il suo territorio: elegante come soltanto questo vitigno riesce a essere, e scattante come queste altitudini impongono a suoi vini. Un vino complesso ed emozionante, con cui farsi compagnia e tirarsi su il morale nelle giornate più fredde e uggiose: che tanto la primavera è una stagione un po’ matta, almeno una giornata di pioggia la farà… si spera!
Foto © Sandro Fay
E con i rossi abbiamo chiuso questo strambo elenco di vini per la primavera. Spero di esservi stato utile nella scelta dei vostri prossimi vinelli! E se avete altre bottiglie da consigliare e da aggiungere a questa lista: scriveteci una mail, DM su Insta, piccioni viaggiatori, lettere minatorie… insomma: fatecelo sapere!
Le cercheremo e le assaggeremo per voi.
All images © 2022 Andrea Borio (dove non specificato diversamente)
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