Il Pirelli Hangar Bicocca è uno dei miei posti preferiti per andare a vedere l’arte contemporanea. Nonostante sia difficile da raggiungere (almeno per me) trovo sempre che valga la pena. Il lavoro permanente di Anselm Kiefer per me è sempre sorprendente, anche se l’ho già visto molte volte. Ma naturalmente, torno principalmente per vedere cosa c’è di nuovo.
Eva Kot’átková – The Dream Machine is Asleep
15/2/2018 – 22/7/2018
Hangar Bicocca
Ingresso: gratuito
Induzione del sonno, adatto ai bambini, ma ci vuole tempismo
In quella che chiamo sempre “la piccola stanza” del Pirelli Hangar Bicocca, la curatrice Roberta Tenconi ha scelto di esporre l’opera di Eva Kot’átková, un’artista relativamente giovane nata nel 1982 a Praga.
The Dream Machine is Asleep si riferisce, come suggerisce il titolo, all’importanza del sonno e della manutenzione del corpo. Il corpo umano è visto dall’artista come una macchina che ha bisogno di prendersi cura di sé. Nel momento in cui sogni, si creano mondi paralleli e possono crescere nuove idee. Quindi, preparati a ‘dormire legalmente’ in una mostra!
Entrando nella stanza attraverso quella che sembra una ‘gola blu’, il mio fidanzato e io ci sediamo in quello che interpreto come il “ventre” dove vediamo un film di alcuni bambini che giocano a “chi riesce a stare a testa in giù per più tempo“. Oscillando lentamente mentre pendono a testa in giù dalle sbarre di un parco giochi, mi ricordano di me quando ero piccola e giocavo a questo gioco con gli amici. Mi chiedo che cosa stia succedendo nelle pance dei bambini durante questo gioco apparentemente senza fine e quale sarà l’esperienza per noi guardando questo film dal ventre immaginario. Ma l’artista non si spinge tanto nella sua creazione dell’esperienza sottosopra quanto la mia strana immaginazione. Buon per lei!
Nello spazio espositivo Eva riunisce una serie di installazioni, sculture, collage e quelli che sembrano essere “palcoscenici” abbandonati. Per esempio: un pupazzo abbandonato gioca con le bambole che penzolano tristemente dalle loro corde, una sedia vuota su un palcoscenico circolare, ecc. Più tardi capisco che alcuni di questi sono usati per fare una ‘performance’ in certe ore del giorno. Il che ovviamente non era l’ora del giorno in cui mi trovavo a visitare. Che barba!
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L’immaginazione dei bambini e i confini con il mondo degli adulti è anche un tema importante della mostra The Dream Machine is Asleep al Pirelli Hangar Bicocca. Una delle installazioni che sembra un letto a castello gigante invita i bambini a registrare i loro sogni, raccontandogli a una “macchina”. Nella parte superiore del letto a castello puoi ascoltare ciò che hanno registrato, sonnecchiando sotto una trapunta gigante. Quasi tutti i racconti sono registrati in italiano, quindi è una buona lezione di lingua per me. Mi assopisco ascoltando tutti questi sogni, alcuni incoerenti e strani come i miei. Alla fine, un gruppo di bambini veramente eccitati che saltano su e giù sul grande letto mi svegliano. Questa deve essere la loro cameretta da sogno!
Decido di dare un’occhiata più da vicino alla poltrona da barbiere vuota posta su un palcoscenico circolare sotto i riflettori, ma allo stesso tempo circondata dall’oscurità. Forbici, posate e ritagli di giornale sembrano fluttuare nell’aria. Voglio sedermi e vedere come la scena appare dalla sedia, ma purtroppo andare sul palco non è permesso. Nello stesso tempo il mio “partner in arte” infila la testa in una delle grandi sculture in ferro, che in qualche modo ti invita a fare esattamente questo, ma anche questo non è permesso. Ma dai!
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Nelle informazioni sulla mostra ho letto che “alcune delle opere servono come oggetti scenici che possono essere attivati dagli artisti, altre sono ideate per ospitare diverse attività che coinvolgono i visitatori“. Questo è purtroppo vero solo quando ci sono spettacoli in corso, o non è chiaro al team di sorveglianza che l’interazione è destinata a far parte della mostra. Non so quale sia la verità ma è un po’ deludente per me. Le opere di Eva Kot’átková ti invitano davvero a “entrare” ma non puoi interagire con esse (eccetto il letto gigante).
Quindi, è soprattutto per questo che non trabocco di entusiasmo per questa mostra. Ma un ‘vai a vedere’ è sicuro. Assicurati solo di avere un tempismo migliore di me. Vai quando ci sono spettacoli programmati (dalle 19 alle 20) in modo da poter davvero sperimentare le opere d’arte. Perché senza questo alcuni lavori sembrano essere “in piedi”, come se fossero stati lasciati indietro. E se hai dei bambini, portali! Vai subito prima che il Pirelli Hangar Bicocca chiuda e dopo dormiranno sicuramente come angeli.
All images © 2018 Diana Misca