Ho fatto parecchi giri qui nelle mie zone e, come è solito fare, mi sono sempre concentrata su lato collinare delle Langhe. Questa volta invece sono passata al lato oscuro (si fa per dire) della zona del Roero. E che scoperta! Il primo impatto vitivinicolo sul Roero è stato più che positivo. Il merito va sicuramente a Giulia, alla sua mamma e a tutta la sua famiglia che mi hanno resa per qualche ora parte di essa. Spesso si sente parlare di questo fantomatico Roero associato al nome delle Langhe e del Monferrato… ma chi si è mai addentrato fino la? Mi era capitato solo una volta, in una fresca mattinata autunnale di andare a raccogliere i fiorellini di Zafferano. Perché il Roero è magico e il suo terreno porta frutti insoliti e preziosi, come l’Azienda Agricola Cournaja.
Azienda Agricola Cournaja
Località Lussi 8 | Santa Vittoria d’Alba
Apertura| tour su prenotazione
Prezzo | a partire da 15€
Sito | Facebook | Instagram
Tre ragioni per cui andare all’Azienda Agricola Cournaja
- La vista: chi lo dice che si può avere un bel panorama solo da La Morra? Qui in cima al cucuzzolo della collina c’è una vista a 360° del Roero. Ci troviamo esattamente nella collina tra il Castello di Santa Vittoria d’Alba e quello di Monticello d’Alba.
- L’accoglienza: Giulia e la sua famiglia sono dei perfetti padroni di casa, con loro sembra di stare con un gruppo di amici a farsi due chiacchiere bevendo e mangiando prodotti ottimi. Ricordatevi di prendervi del tempo perché, anche se programmate una visita veloce, alla fine vi ritroverete a passare mezza giornata con i Cournaja!
- La natura: questo è il posto giusto per immergervi nella natura perché la parte più importante della visita avviene proprio tra le vigne! E cosa c’è di meglio che farsi due passi con la caplina (cappellino in piemontese) in testa, scalare le vigne e godersi anche qualche albicocca appena raccolta dall’albero?
Vedere, toccare e annusare
Possono esserci anche 50° all’ombra ma penso che nessuno (svenimenti a parte) possa fermarmi nel girovagare tra vigne e le cantine. Questa volta però per le vigne ci sono andata davvero. Infatti Giulia e la sua famiglia sono soliti iniziare la visita della loro azienda proprio dove nasce il loro pregiato prodotto, tra le vigne: caplina in testa e si parte!
Abbiamo iniziato la camminata su per la collina raccogliendo qualche albicocca (i cali di zuccheri ci fanno un baffo) e da lì Giulia ha iniziato a raccontarmi della sua famiglia, del territorio e dei vari vigneti. I territori del Roero sono infatti caratterizzati da tipologie di terra diversi dalle Langhe. La terra qui è più argillosa, piena di sali minerali e, salendo ancora più in alto nella collina, addirittura più sabbiosa. Lo sapete che qui una volta c’era il mare? Sono stati trovati fossili e reperti marini. Che bello sarebbe avercelo ancora?!
Insomma più salivamo più il terreno e le uve cambiavano, ma non solo quelle. Ho potuto notare la differenza di trattamenti e di accortezze che vengono utilizzate nei loro vigneti rispetto a quelli circostanti. L’Azienda Agricola Cournaja è fiera infatti di far parte del progetto The Green Experience di Coldiretti. Questo progetto unisce una rete di produttori piemontesi che praticano una viticoltura sostenibile, attenta alla biodiversità e certificata. Vengono rispettate e valorizzate le risorse naturali e per questo motivo il prodotto finale non può che essere di ottima qualità.
A questo punto ci siamo ritrovate in cima alla collina a godere di un panorama che mai avrei pensato di vedere. Colline, rocche e castelli, un grande albero ed intorno panchine, fiori, bacche e una piccola cappella. Finalmente qui tirava un filo di piacevolissima aria…
Benvenuti in famiglia
Dopo aver visto i luoghi di ritrovamenti di anfore romane, ci siamo dirette verso al cantina, dove ho avuto il piacere di conoscere il nonno Alfonso, il vero fondatore della cantina, appena tornato dai suoi lavori nell’ orto (quante cose buone vengono fuori). Mi ha accolta anche il resto della famiglia Cornaglia per farmi vedere i luoghi dove nascono i loro vini. Daniela, mentre camminavamo per la cantina, mi ha spiegato la funzione delle varie botti e di tutti i macchinari. I Cornaglia si danno un sacco da fare, infatti utilizzano ancora il vecchio torchio, imbottigliano ed etichettano tutto a mano! Mi aveva subito colpito il loro stemma di famiglia che rappresenta appunto una cornacchia che vola sul cucuzzolo delle 3 colline: quella della famiglia, quella di Santa Vittoria e quella di Monticello.
Via alla degustazione
Inevitabilmente mi sono diretta alla tavola imbandita per la degustazione. Ho assaggiato e degustato la maggior parte dei vini presenti in cantina accompagnati da ogni ben di Dio. Ho iniziato da un fresco e aromatico Arneis Pantarei che ha aperto le danze. In seguito sono andata con le due donne di famiglia a spillare direttamente dalla botte la loro giovanissima Barbera Vignableuva , ma che meraviglia! Non curante dell’imminente alcolismo ho anche assaggiato il Dolcetto Cucudavrì e il Langhe Rosso Imevei. Il tutto è stato abbinato a prodotti locali che hanno aiutato ancora di più lo scorrere dei bicchieri. Per non farci mancare niente ho potuto anche assaggiare un eccellente Moscato Arsifèl, con mosto d’uva parzialmente fermentato, che mi ha stregata. Dulcis in fundo ho provato una chicca della casa: il Passito Anforiano ricavato dalle uve moscato e lasciate maturare in vigna. Con questo delizioso sapore in bocca (e devo ammettere che è stata davvero dura) sono tornata a casa, se no avrei pranzato e alla magari anche alla fine cenato con la piacevole compagnia della famiglia Cornaglia…
Alla ricerca di altre cantine tra Langhe e Roero? Trovate tutti i mie consigli qui!
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