Bolsena, una panoramica (e celeste) fuga dalla città

Francesca Palmieri Pubblicato il 26 Settembre 2020

Chiudi gli occhi e immagina una gioia, molto probabilmente penseresti a una partenza…: ho sempre amato questa frase di Niccolò Fabi, tratta dalla bellissima “Costruire”. O meglio, l’ho sempre sentita. A pelle, d’istinto e con la valigia già pronta in mano.

Se quest’estate tutte le Strade si sono unite per sostenere le #vacanzeitaliane 2020, ricominciando dal nostro Paese, io voglio continuare a sfogliare mappe e a ritagliare spazio per nuove fughe. Per me, per voi, per tutte le anime erranti – e mai sazie – che senza la parola partire non sanno stare.

Quest’anno abbiamo ri-imparato che, senza andare troppo lontano, ci sono tante mete da guardare per la prima volta. O come fosse la prima volta. E Bolsena, per chi abita nel Lazio, è una di queste.

*le foto del reportage sono di fine giugno, ma vi assicuro che certi posti sono adatti anche per gite autunnali e fuori stagione! 

Bolsena, una panoramica (e celeste) fuga dalla città | Lazio
Distanza da Roma | 1 h 47 m

Cosa visitare: il borgo medievale
Dove mangiare: Antica norcineria Morelli (centro storico) | Trattoria del Moro (al lago)
Dove bere: Enoteca Aenos
Dove fare una dolce pausa: Lolla gelato
Dove fermarsi: sulle rive del lago e nei suoi paesi

Bolsena: il borgo da girare “a sentimento”

Chi è borghi-dipendente come la sottoscritta, sa cosa si cela dietro questa forte passione e perchè, ogni tot, si abbia il bisogno di una nuova dose di meraviglia, d’antico e di poesia. Autenticità, affacci panoramici, Storia tra le storie, infiniti particolari: ecco cosa si cerca in questi scrigni arroccati, tra i ciottoli e i muri vissuti pieni di racconti (e di piante).

Il borgo etrusco di Bolsena non fa differenza e possiede tutto ciò. Ma con un quid in più: il celeste del cielo che incontra quello del lago. E il valore di un panorama che sbuca tra le case e fa venire voglia, dalla cima, di correre giù a prenderlo, quel celeste.

Potrei dirvi – e ve lo dico – che per accedere al centro storico potete partire dal basso, entrando dalla Porta Fiorentina verso Corso Cavour, salendo vicoli e scale con un graduale effetto sorpresa; o che potete spararvi subito il colpo migliore, dominando dall’alto e iniziando la discesa dal rione medievale Castello, dove c’è la Rocca Monaldeschi della Cervara (oggi sede del Museo territoriale del lago di Bolsena e fidatevi, se vi invito ad affacciarvi dal cortile esterno); e che, nel mezzo, trovate la Porta di San Francesco (altro ingresso possibile), Piazza Matteotti, Piazza San Rocco – in cui spicca l’omonima fontana – e la notevole Chiesa di Santa Cristina.

Ma gli itinerari che piacciono a noi “Stradari” sono fatti, sì, di utili informazioni-base, ma soprattutto di suggestioni e direzioni scelte a sentimento: il mio consiglio, quindi, è di innamorarvi di una finestra e costeggiare quel palazzo, di scegliere una via piuttosto che un’altra perchè lì ci sono più vasi di fiori, di girare l’angolo se passa un gatto, di seguire il filo dei panni stesi al sole, di vedere dove vanno le persone e di andare nella parte opposta, di tenere a riposo Google Maps perchè a guidare sono le nostre gambe curiose. Di segnare crocette sulla cartina, ma poi quasi di dimenticarle. Di lasciar fare agli occhi, che non sbagliano mai. E di far parlare i dettagli, che sottovoce ne narrano, di cose.

Il lago: cosa c’è (di bello) da vedere

Parlavo di celeste, nel precedente paragrafo. E adesso è il momento di vederlo da vicino, questo colore. Di trasferirci sul lago e di scoprire cosa ci offre, nel perimetro dei suoi 43 km: spiagge e aree in cui nuotare, insieme a paesi da visitare, per fondere natura e turismo; ma anche atmosfera e quella dolce malinconia che solo certi paesaggi lacustri sanno dare.

Al confine con Umbria e Toscana, incorniciato dai monti Vulsini, sapevate che è il più grande lago di origine vulcanica d’Europa? E che nelle sue acque “vivono” due poetiche isole, l’Isola Bisentina (citata persino da Dante nella “Divina Commedia”) e l’Isola Martana? E che varie capanne dei pescatori sono state trasformate in trattorie alla buona, in cui gustare il coregone, un pesce di lago tipico? E che ci sono parecchie panchine in cui fare pause “meditative”, ma si possono anche affittare barche e gommoni per scappare un po’ via dalla terraferma?

Capitolo soste culturali e/o fotografiche, nei centri abitati: muovendosi da Bolsena, in senso orario, ecco la mia top five delle tappe più meritevoli:

  • Montefiascone: il lago, da qui, appare come un quadro e dalla Rocca dei Papi la visuale è unica, perchè spazia a 360° su tutta la Tuscia. Chi ama riempire i calici, deve andarci pure per il noto vino “Est!Est!!Est!!!”, una garanzia dal 1956.
  • Marta: caratteristico villaggio di pescatori, vale per il borgo medievale e la Torre dell’Orologio, per una rilassante passeggiata sul lungolago e per fare il bagno o praticare sport acquatici.
  • Capodimonte: sorgendo sul promontorio, con vista mozzafiato, ha meritato l’appellativo di “gemma” e di “luogo più romantico” del lago. Da fare: ammirare il centro storico e la Rocca Farnese e imbarcarsi per circumnavigare l’Isola Bisentina e l’Isola Martana.
  • Gradoli: si trova su uno sperone di tufo e dopo aver visto il Palazzo Farnese e la Chiesa della Maddalena, potete fare scorte di vino Aleatico e Grechetto, di grappa e di olio extravergine d’oliva.
  • Grotte di Castro: sembra un presepe, se osservato da sotto… fotografatelo da questa prospettiva! E rubate qualche scatto anche alla Necropoli delle Pianezze.

I tesori del Lazio

Questo tour alla scoperta di Bolsena è finito, ma altri ne verranno… è una promessa!
La nostra Regione è ricca di tesori, famosi e meno famosi, battuti e meno battuti, incastonati nelle cinque province. A questo link potete leggere altri (s)punti che abbiamo raccolto, per evadere dalla routine e mantenerci attivi. Fuori e dentro.
Viaggiare e sentirsi vivi non hanno, in fondo, lo stesso significato?


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