Camminare sospesi a Genova

Annalisa Piersanti Pubblicato il 22 Febbraio 2021

Sono Annalisa, copywriter, interprete e traduttrice di professione, esploratrice urbana e avida lettrice per passione. Nata e cresciuta nelle Marche, dopo aver trascorso a Trieste 9 anni intervallati da periodi all’estero più o meno lunghi, da pochi mesi sono passata da un estremo (est) all’altro (ovest) approdando a Genova, che oggi percorrerò con voi in un tour insolito e affascinante con l’ausilio di un bellissimo libro.

Titolo: passerelle volanti – skywalks
Curatore: Matteo Orlandi
Editore: Tuss Edizioni
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Dove acquistarlo:
Paccottiglia – Via di Canneto Il Lungo 67R, Genova
Libreria Bookowski – Vico Valoria, 40, Genova
Libreria Bookmorning – Via della Maddalena, 56R/58R, Genova
Librerie.Coop Porto Antico – Calata Cattaneo 1, Genova
Libreria L’Amico Ritrovato – Via Luccoli 98/r, Genova

Rare sono le città che si lasciano attraversare camminando sospesi; tra queste troviamo Genova, che, oltre ai suoi famosissimi carruggi e alle sue ripide crêuze, è caratterizzata da un elemento urbano del tutto particolare: una vastissima rete di camminamenti sospesi che, insieme ad ascensori e funicolari, le permettono di essere attraversata nella sua “verticalità”.  Se per i Genovesi gli stretti passaggi aerei fanno parte della quotidianità, i “foresti” ne rimangono profondamente colpiti.

Il libro

A questi camminamenti in sospensione è stato dedicato il volume passerelle volantiskywalks realizzato nell’ambito del progetto vincitore del concorso “Amate l’architettura!” indetto nel 2018 dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Genova. Il libro, curato dall’architetto Matteo Orlandi ed edito da Tuss edizioni, è oggi, con la mobilità in costante cambiamento, più interessante che mai. L’autore non solo ricostruisce la ragion d’essere delle passerelle e fornisce riferimenti puntuali sulla geolocalizzazione di ben 85 skywalk, ma è anche in grado di esprimere attraverso foto e testi con traduzione in inglese a fronte tutto il loro fascino, tutta la loro poesia.           

Dopo questa mia doverosa e seria premessa, prepariamoci per una passeggiata alla scoperta di alcuni dei camminamenti più affascinanti. Stradari, si parte!

Tentacoli

Settiamo Google Maps su via Burlando. Una volta saliti fin qui ci si imbatte subito in numerosi edifici con tanti piani collegati alla strada e, di conseguenza alla città, solo grazie alla presenza di numerose passerelle. Tra queste ce n’è una sorprendentemente lunga (ben 35 metri!) abbarbicata sul pendio con le sue scale e la sua forma sinuosa.

Giardini rubati

Saliti così in alto, scendere sarà sicuramente più semplice! Passando per Piazza Manin si arriva facilmente a via Assarotti, più precisamente in una sua traversa, a via Bertora, a due passi dalla Sinagoga. Qui si trovano esempi di vere e proprie isole di verde che si sviluppano di fronte alle finestre degli appartamenti, anche di quelli situati ai piani intermedi, il cui accesso è garantito esclusivamente da passaggi aerei. Chi abita in città e ha la fortuna di poter affermare di avere un giardino, in genere si riferisce a un terrazzo ben tenuto; un Genovese invece potrà affermare di avere un vero e proprio giardino pensile!

Colonie

Riprendendo via Assarotti, si arriva in poco tempo a via Caffaro dove ci si imbatte in un classico esempio di “colonie” di passerelle. Anche se generalmente sono solitarie e discrete, a certe passerelle star sole proprio non piace. Alcune preferiscono infatti stare in gruppo, soprattutto lungo le colline, proprio come i camminamenti sospesi che collegano l’edificio di via Caffaro a Corso Paganini.

Quella che tutti conoscono

Spostandoci non di molto da via Caffaro arriviamo ad uno dei punti più popolari da cui ammirare la città in tutto il suo splendore, il Belvedere di Castelletto dove si trova “quella che tutti conoscono” (finora anche la mia preferita); la passerella adagiata su di una collina e sul tetto di un edificio vicino, capace di attraversare il vuoto con estrema eleganza.

La quinta facciata

“Cosa ci fa un ponte su un tetto?” Viene da chiedersi proseguendo il cammino da Castelletto verso il centro città passando per Corso Carbonara. A Genova alla sommità di molti edifici è possibile vedere finestre, cancelli, porte e ingressi collegati con le strade dalle passerelle. Il tetto è da intendersi in questo modo quasi come una “quinta facciata” perché ha funzioni simili a quelle delle altre facciate dell’edificio. Così non sorprende che molti qui possano rientrare a casa passando dal tetto, godendo spesso di un ultimo sguardo in sospensione sulla città prima della fine della giornata.

Una volta scesi verso il centro potete fare una pausa per poi rimettervi in viaggio o programmare il prossimo tragitto urbano alla ricerca di nuovi passaggi aerei o alla riscoperta dei tragitti abituali. Non servirà andare molto lontano; quasi sempre basterà anche solo fare qualche passo nel vostro isolato per trovare una passerella, seguirla e lasciarvi condurre. Un percorso potenzialmente infinito da ripetere e ridisegnare.


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