Le scoperte nelle Langhe sono continue e capitano ogni volta che ci vai. La prima volta che scoprii la Cantina di Germano Angelo fu durante il sentiero del Barolo che parte da la Morra, passa per tutte le vigne del Barolo fino alla Cappella e al borgo di Cerequio, per poi ritornare a La Morra. Questa cantina mi aveva incuriosita, senza particolare motivo, ma mi ero chiesto cosa succedesse nel suo bellissimo cortile. Così la visita in cantina e alla vigne, guidata da Viviana (che abbiamo già incontrato al Bosco delle Galline Volanti di Barolo), ha chiuso il cerchio di quel trekking iniziato un anno prima.
Cantina Germano Angelo
Frazione Annunziata, 24/a | La Morra (CN)
Lu – Ve | 8 – 12 / 14 – 18
Sa – Do | 9 – 12
Sito | Instagram
La storia della cantina Germano Angelo
La storia di questa cantina è una storia che si collega strettamente a Barolo, inteso come paese e come vino. Teobaldo Germano infatti fu fondatore e primo presidente della Cantina sociale di Barolo, nel 1902. La cantina sociale vinificava quasi esclusivamente uve nebbiolo e ottenne numerosi premi e menzioni, che però furono la causa del suo scioglimento. La cantina sociale fu attiva infatti fino al 1930 perché i soci che conferivano le uve andavano man mano diradandosi per mettersi in proprio e far nascere le prime cantine private che hanno poi segnato la storia del paese e del suo straordinario vino. La cantina sociale si trovava nella casa di famiglia dei Germano in Via Alba a Barolo in cui oggi sorge proprio il Bosco delle Galline Volanti. È proprio in questi anni che Angelo Germano, nipote di Teobaldo, decide di fondare la propria cantina e di iniziare a produrre i vini del territorio. L’attaccamento alle Langhe è fortissimo, così il figlio di Angelo, Davide Germano si fa promotore del Barolo fondando nel 1934, insieme ad altri viticoltori, il Consorzio per la Tutela del Barolo e del Barbaresco e nel 1936 acquista una cascina con relativi vigneti a Bussia di Monforte d’Alba, i “Dardi” una delle zone più vocate dell’intero territorio del Barolo. La sede dell’attuale cantina viene costruita tra gli anni sessanta e settanta acquistando all’asta, dalla curia vescovile di Alba, la Cascina dell’Annunziata con annesso vigneto.
La Cascina dell’Annunziata è il posto perfetto per rilassarsi un po’.
I vini della Cantina Germano Angelo
Così come l’orto del Bosco delle Galline Volanti aderisce ai più alti standard di agricoltura sinergica, le vigne della cantina aderiscono alla Lotta Integrata dal 1966, ossia una pratica di difesa delle colture che prevede una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci. La lotta integrata parte dalla consapevolezza che quando si interviene in un ecosistema si alterano le sue reti trofiche, così sfrutta i fattori di regolazione interna degli ecosistemi a suo vantaggio e usa tutti gli strumenti possibili, non limitandosi quindi ai mezzi chimici.
L’azienda produce tre tipologie di Barolo, Langhe Nebbiolo, Barbera d’Alba, Vino Rosato, Dolcetto d’Alba, Grappa di Barolo, Langhe Chardonnay e un Barolo Chinato. Ma per la degustazione dobbiamo ritornare a Barolo!
La degustazione dei vini di Germano Angelo
La degustazione non avviene in cantina, ma ci si sposta al Bosco delle Galline Volanti direttamente a Barolo e vi consiglio di farla in abbinamento ai piatti dell’agriturismo. La degustazione è altamente educativa perchè i vini non vengono solo spiegati in maniera approfondita nella loro preparazione, ma viene mostrata una interessantissima mappa dei sapori che fa da guida alla degustazione così che poi si possano ritrovare quei sentori al naso e in bocca.
Iniziamo con il Rosato di Nebbiolo Anin, fermo e secco che si abbina perfettamente al sapore del Raschera. Continuiamo con la Barbera d’Alba Doc La soleggiata, equilibrata e avvolgente, abbinata alle lasagne (che siano veg o meno). Passiamo infine a due Barolo: il Trevigneti, ottenuto appunto dal vino di tre vigneti a Monforte e il Ruè, prodotto con le uve di un’unica vigna. Entrambi perfetti per i secondi di carne, ma vi dirò che anche con il mio stufato di tofu ai capperi era spaziale (sia il tofu che il Barolo)! Concludiamo con il Barolo chinato, che era perfetto!
All images © 2023 Mirko Mina
Ti piacciono le foto e vorresti usarle per raccontare la tua attività? Clicca qui e scopri come!