Da Varsa – La capanna dei nonni

Gianluca Pubblicato il 3 Maggio 2019

Vanchiglia, zona centro anzi centrissimo, quartiere sempre in fermento, talmente in fermento che ogni volta che vado a casa da miei per più di una settimana, torno e sono spuntati locali e negozi nuovi.

Con “Da Varsa – La capanna dei nonni” è più o meno successo questo; per mesi, o meglio anni, sono passato più e più volte in Via Guastalla quando un giorno BOOM! serrande colorate, lucine ai soffitti e graffiti. Un ristorante difficile da definire con una sola parola ma credetemi, assolutamente da provare, frutto della passione per il cibo e l’estro creativo di una giovane coppia, nella vita e nel lavoro, Rachele e Fabio, belli, bravi e simpatici.

Da Varsa – La capanna dei Nonni
Via Guastalla 20 | Torino

Ma – Sa | 12 – 15 / 19.30 – 23.30
Prezzo | 20 – 35€

Sito | Facebook | Instagram

da-varsa-la-capanna-dei-nonni
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“Faccio l’insalata russa come mia nonna, ma i cetriolini li metto a parte.”

“Amiamo quello che facciamo, viviamo per fare questo.“
Rachele me la racconta così la sua idea di cucina, e direi che per quanto mi riguarda è già più che sufficiente. Dagli antipasti fino ai dolci i piatti sembrano dei piccoli dipinti, curati nei minimi dettagli. “I nostri piatti sono come quadri, prima di tutto li immagino, poi li disegno e infine li cuciniamo.“ e vi assicuro che si vede e si sente!
Lo ammetto, il vitello tonnato è talmente bello che è quasi un peccato doverlo smontare per gustarlo. La prima volta che sono stato qui ho provato l’insalata russa, scelta un po banale? Assolutamente no, un piatto complesso ma che è diventato uno dei loro cavalli di battaglia, e se siete indecisi sulla scelta dell’antipasto, io ve la consiglio.

Rachele e Fabio fanno tutto da loro compresa la pasta fresca, vantando nonostante la giovane età un’ esperienza di tutto rispetto nella ristorazione e nella gastronomia, fanno anche il pane e la focaccia e vi assicuro che quest’ultima crea parecchia dipendenza.

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“ Graffiti, mattoni, altalene e anche una roulotte “

E così, dall’idea di due giovani appassionati, un vecchio laboratorio di quartiere rinasce come piccolo ristorante dall’atmosfera accogliente. Ai mattoni rossi sono accostati i potenti graffiti dei Truly Design e se ad un certo punto della serata decidiamo che non abbiamo più voglia di starcene seduti, possiamo prendere un bicchiere di vino e dondolarci tranquillamente su di un’altalena appesa al soffitto oppure chiuderci nella roulotte parcheggiata all’interno del locale che fa subito “ camping vibes “!

Non posso non concludere questo articolo con un grosso “in bocca al lupo” al Sommelier Mirko per la sua imminente nuova esperienza al Cannavacciuolo Bistrot di Torino!


All images © 2017 Fabio Rovere – Gianluca Bia