Torino fa una cosa che amo molto: porta in città quello che non ha. Il mare, per esempio. I pandolci e le acciughe genovesi. O l’Oriente. Tipo il Vietnam o il Giappone. E’ come se Torino fosse un porto di terra che non si basta mai e se ci fosse sempre spazio per far entrare: spezie, persone, geografie distanti, storie di seta e tradizioni strane. Dopo avervi raccontato i giardini vietnamiti di Sansalvario, posseduta dall’irrequietezza di Marco Polo, ho deciso di scovare pezzi di Giappone a Torino. Avviso per i maniaci del sushi: questo post non è avvolto in alga Nori. Quello che vi racconto stavolta ha più a che fare con una parola molto bella che ho appena imparato: kokoro, l’anima, le emozioni e il centro delle cose. Benvenuti a Oriente delle Strade.
3 ragioni per andare:
- Perché i giardini giapponesi del MAO sono un piccolo rifugio incantevole, rilassante e gratis;
- Perché da Inari esiste un meraviglioso libro che spiega tantissime parole giapponesi, di quelle che contengono mille sfumature in due sillabe;
- Perché tutti sapete dove trovare il sushi, ma non tutti sapete dove provare un autentico Chanoyu (è la cerimonia del tè!)
Camellia: la cerimonia del tè (e quelle teiere da avere a ogni costo!)
La piccola porta di Camellia è l’atrio di un regno scintillante: ci guardi dentro e capisci subito che stai entrando in un posto speciale. Ho scoperto questo negozio quando Torino per me era una terra straniera. Sbum. E’ stato come salire su un Orient Express regionale: qui il tempo passa lento, ci si confida e si tracciano rotte. Girellando fra gli scaffali pieni di foglie pregiate provenienti da tutto il mondo, è subito chiaro che da Camellia il Giappone è un vecchio amore. Ed è proprio qui che a marzo potrete assistere a un’autentica cerimonia del tè con una vera maestra di Chanoyu. Anche se avete già provato l’esperienza, provate ancora. Perché come per le parole, le cose in Giappone hanno mille sfumature in un solo nome: mille modi di dire ciao e di offrire un tè. Infilate il vostro kimono mentale e presentatevi in Via Catania 24, sabato 23 marzo alle ore 13:30. Prima ricordatevi però di prenotare scrivendo a camellia@camelliate.it. Io e il mio Marco Polo interiore siamo già lì.



Inari: le pagine e le ciotole di una storia d’amore giapponese
Da qualche tempo una volpe bianca si aggira per Torino, portando con sé follie di Tokyo, ciotole levigate e fiori di ciliegio. Si chiama Marianna Zanetta e con il suo Inari crea continuamente ponti fra Vanchiglia e il Sol Levante. Nella sua micro libreria pop&zen il Giappone è una storia d’amore travolgente: scaffali di romanzi e fumetti ben scelti, tutte le guide che potete desiderare, ceramiche importate, gioielli eleganti, calzini pazzi, quaderni colorati, tazze e bacchette. La forza di Inari è però soprattutto nei suoi movimenti, perchè Marianna, che è illustratrice manga ed antropologa, è una produttrice inarrestabile di connessioni giappo-torinesi. Qui troverete idee per viaggi fuori dalle solite rotte, collaborazioni con il CeSAO per corsi di lingua e cultura, racconti che sfatano luoghi comuni, workshop e incontri. Questo sguardo costante verso Oriente vale molto: se avete il Giappone nel cuore o volete capirne di più cercate la volpe su Facebook o andate a trovarla in Via Guastalla 10/D.


MAO Japan editon fra letture in giardino e stampe antiche
I giardini giapponesi del MAO sono un piccolo incanto zen: una sala smeraldo e rilassante al riparo da tutto (e gratis!). Anche quest’anno, da gennaio a giugno, diventano la location di un ciclo di letture dedicato ad autori made in Japan. Se avete la ragazza dello Sputnik nel cuore sappiate che Murakami è già passato di qui e che l’iniziativa organizzata dalla vulcanica Fabiola Palmieri é così bella che è quasi praticamente sold out. Ma in via San Domenico 11, dove si trova il MAO, il Giappone è un universo in continua espansione. Le sale che il piccolo museo dedica a questo paese sono fra le più belle. E fino a giugno si potrà visitare la mostra YAKUSHA-E. Le star del periodo Edo, sui ritratti dei più famosi attori del teatro kabuki, in attesa di nuove connessioni Fuji-Mole. Quando Torino mi sembra un po’ stretta, visitare il MAO riapre subito la mia mente.


Japanese food oltre al solito sushi
Se oltre alla testa mi si spalanca anche lo stomaco, io che non sono una divoratrice seriale di sushi, alterno il tè Matcha e i dolcetti pop di Kintsugi Tea & Cakes (super amato anche da Vale e Arianna!) a una sosta da Kokoroia, deliziosa storica rosticceria giappo in Via Piave 9/A. Il suo nome ricorda il cuore (kokoro) ma in realtà significa sulla strada. Praticamente perfetto. Io e il mio Marco Polo interiore vi salutiamo qui e torniamo a esplorare le rotte torinesi, segnalandovi Il Giappone A Torino, piccola pagina piena di consigli e suggestioni. Se ne avete anche voi scriveteci!
また!(che significa circa: a presto cari amici delle Strade!)
All images © Ruben Guastella & Daniele Epifani 2019