Isola Tiberina a Roma: una serata nel cuore del Tevere
Abbiamo tutti i posti del cuore. Quei luoghi che, quando ci si passa davanti, richiamano alla mente momenti e ricordi che per un attimo fanno fermare il tempo. Quei luoghi in cui uno scorcio, un profumo o un sentore ti riportano indietro a un momento importante.
Ecco a Roma per me l’Isola Tiberina è uno di questi luoghi senza ombra di dubbio. E anche se no, non sono nata trasteverina lo ammetto, da bambina si veniva qui a prendere la grattachecca e, sempre qui anni dopo ci si incontrava per una birretta con gli amici sulle banchine del Tevere.
Per cui anche se di principio l’idea era di voler scrivere solo di Tiberino, uno dei due ristoranti dell’isola, poi ho pensato ‘Ma perché non fare invece il “giro largo” senza limitarsi a un solo posto, e parlare in generale di questa meravigliosa isola romana che nel suo piccolo racchiude un micro-mondo?’
Quindi eccoci qui, di seguito trovate i miei posti isolani, quelli per cui secondo me vale la pena fermarsi!
Aperitivo e Cena sull’Isola Tiberina: i miei posti imperdibili
Cominciamo con il dire che nel tardo pomeriggio c’è una luce speciale. Il mio consiglio è di farvi un regalo e arrivare qui in orario aperitivo (vi fidate di me?). Prendete due birrette e andate a sedervi sulle banchine che danno proprio sul Tevere, magari sul lato sud che si affaccia sui resti del Ponte Emilio; vi sembrerà di stare in un piccolo borgo e l’atmosfera è magica quando tramonta il sole.
Dove mangiare sull’Isola Tiberina: da Ristorante il Tiberino
Ristorante Il Tiberino
Via di Ponte Quattro capi, 18 | Roma
Lun – Sab | 09 – 23.30
Sito | Instagram | Facebook
Vi è venuta fame? Allora dritti a provare Ristorante il Tiberino. Lo noterete subito risalendo le scale poiché è dotato di un dehors che dà un po’ sulla strada, un po’ su Piazza San Bartolomeo. Vi consiglio di sedervi all’aperto se riuscite e, mentre aspettate che vi preparano il tavolo, provare a entrare nella Basilica barocca alle vostre spalle, costruita sulle rovine dell’antico tempio di Esculapio, dio della medicina. Merita sicuramente una visita!
Il ristorante Il Tiberino ha aperto nel 1936 come bar, per poi subire evoluzioni e nel tempo diventare anche gastronomia, tabaccheria, gelateria e bistrot. Il tutto sempre sotto la direzione della Famiglia Bungaro, continua a gestirlo di generazione in generazione. E devo dire che questa tradizione e familiarità si sente e permane, lo dimostrano sia il servizio, sia alcuni piatti che continuano ad essere preparati con le ricette di famiglia.
Cosa si mangia dal Ristorante Il Tiberino
Noi ci siamo fermati a cena e abbiamo deciso di iniziare con qualche antipasto misto, tra cui dovete prendere (per forza!) le alici fritte in crosta di pistacchio su crema di tobinambur (spaziali!) e le polpette di Nonna Concetta: qui capite che leggere le parole polpette+nonna accostate è da solo sinonimo di garanzia, e infatti non ci hanno deluso! Anche se a parer mio un po’ più “asciutte”, ma ciò in realtà è voluto considerando che sono preparate senza pane ma solo con carne, parmigiano e odori; sono infatti ottime e con la giusta quantità di sugo per scarpetta finale (hai detto niente!).
I primi romani sono tutti molto buoni, e di questi abbiamo testato e approvato un ottimo spaghettone all’amatriciana con guanciale tagliato a tocchi spessi e pecorino a volontà: sugoso e unto al punto giusto. Il Tiberino propone anche alcuni piatti “poveri” come un semplice rigatone al pomodoro, che a mio avviso se fatto bene è sempre apprezzato, e piatti e primi di pesce. Essendo capitati in una calda serata romana, ci siamo fatti tentare dallo spaghettone con crema di stracciatella e gamberi crudi: delicato e gustoso con sapori ben bilanciati tra loro!
Per finire come dolce potevo non provare la crostata con le visciole? Molto buona davvero, frolla biscottosa e marmellata acidula che mantiene la dolcezza giusta (mamma se mi stai leggendo la tua resta la migliore giuro!).
Cibo, ma non solo: altre due tips isolane da provare
Se a fine cena siete troppo pieni e non avete spazio per il dolce (capita anche ai migliori, non vi giudicherò), un’ottima idea è prendere una grattachecca (che con i 35 gradi estivi romani con cui sto scrivendo aiuta) e qui posso non nominare Sora Mirella? Posto che davvero mi riporta indietro nel tempo e che, perfortuna, è rimasto sempre uguale.
Il chioschetto si trova all’imbocco di Ponte Cestio, uno dei due ponti di accesso all’isola. Famoso per la grattachecca romana, una simil granita che si ottiene grattando un blocco di ghiaccio a cui si aggiungono sciroppi diversi, chiamata così proprio per questa modalità di preparazione. Qui la scelta dei gusti è infinita, consiglio o la lemoncocco, molto dissetante, o uno dei gusti alla frutta.
Ultimo, ma non ultimo se passate sull’Isola Tiberina durante il periodo estivo, ogni anno sulle banchine del Tevere vengono allestiti numerosi stand gastronomici con musica dal vivo per un dopocena in compagnia (quest’anno l’edizione è terminata il 03 settembre). Inoltre viene anche allestito anche il cinema all’aperto, l’Isola del Cinema, a cui consiglio di andare una volta anche solo per la location.
Guardare un film qui davvero è un bellissimo modo per concludere una serata romana e soprattutto Tiberina (mia ultimissima dritta al riguardo: in caso munitevi di antizanzare!).
Non so, cosa aspettate?
Buona isola!
All images © 2022 Chiara Giambartolomei, Matteo Monicelli e Laura Cappelli