I capelli raccolti alla rinfusa, una maxi cartelletta sotto il braccio, la camminata decisa e lo sguardo sognante, seppur determinato. Sono gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, una delle scuole più antiche d’Italia. Loro sono gli artisti di domani, e per diventare tali arrivano da tutto il mondo con la valigia piena di speranze ma soprattutto idee.
Proprio di artisti si anima Brera, che con le sue botteghe, gallerie d’arte e showroom riempie gli stretti vicoli medievali e gli occhi dei passati che incuriositi si fermano davanti le tante vetrine.
Chi sono questi artisti? Un po’ tutti: da quelli di strada agli studenti, dai collezionisti e appassionati d’arte, agli antiquari con le loro boutique, dai camerieri che con la loro parlantina scorrevole riempiono i ristoranti di turisti, agli indovini e cartomanti che di una fantasia infinita hanno fatto il loro mestiere.
Questi ultimi ogni sera, puntuali, stazionano in via Fiori Chiari e danno il via ad uno spettacolo stravagante e alquanto surreale. La protagonista però è lei, Rosi, cappello sul volto, occhialoni tondi e abiti di 50 sfumature di rosso. La conoscono tutti. Fa divertire, fa sorridere, intrattiene.
È in via San Carpoforo 4, che troverete il vero gioiello del quartiere. Uno showroom, con mattoni a vista, di riproduzioni decorative di stampe antiche e oggettistica, dove ho avuto il piacere di conoscere Emilia – proprietaria elegante e coinvolgente. Mi racconta di 35 bellissimi anni passati in piazza del Carmine, dietro il bancone de “la Bancarella delle stampe di Brera”, e della passione che la lega a questo lavoro.
Imbattersi in gente del quartiere è piuttosto frequente qui. Al Montmartre Cafè 1952 inizio una lunga chiacchierata con Carmelo di Messina, pensionato, a Brera dal lontano ’57. Nei suoi racconti ci sono case chiuse, il bar degli “assassini”, pittori e calici di vino a 25 lire (un sogno).
Se siete alla ricerca di un quartiere autentico, stravagante, con il flair della vecchia Milano, allora Benvenuti a Brera!