Nun: la cucina mediorientale si fa contemporanea a Milano

Ludovica Conte Pubblicato il 6 Settembre 2023

Di luoghi dove gustare una (buona) cucina medio-orientale ormai ne sono piene le strade, soprattutto in una città dalle influenze internazionali come Milano. Solo che questa volta ad attendervi non è un chiosco la cui insegna fluorescente spicca fino a tarda sera, e nemmeno delle vetrofanie raffiguranti panini o felafel giganti. Questa volta ad attendervi c’è un locale dall’animo giovane e contemporaneo, dove tutto – dall’insegna, agli arredi e alle grafiche dei menù – si rifà a una vena pop e dinamica. Questo locale si chiama Nun – Taste of Middle East ed è proprio nel cuore di Porta Venezia.

Perché andare da Nun

Nato una decina di anni fa dall’idea di un gruppo di amici con la passione per i sapori del medio-oriente, Nun si è fatto strada timidamente tra i volti incuriositi delle persone che gli passavano accanto. E se prima aveva un focus principale sulla vendita d’asporto e per questo contava solo una piccola vetrina e un tavolino da 6 posti, adesso le persone hanno sempre più voglia di fermarsi nel locale ed ecco che di spazio e di tavoli ne conta ben di più. Dalla cura nelle preparazioni all’attenzione per la sostenibilità, dall’atmosfera accogliente alle innumerevoli proposte dolci e salate, le ragioni per andare da Nun sono molteplici e tutte ottime. Ma eccone riassunte alcune qui sotto:

  • Per conoscere più a fondo la gastronomia del medio-oriente. Qui infatti troverete non solo kebab, ma tantissimi altri piatti provenienti da tutte le regioni di questa magnifica terra sia dolci che salati e con un occhio attento anche alle proposte vegetali.
  • Per assaggiare la baba ganoush più buona di sempre.
  • Per godervi un pranzo o una cena dai sapori orientali, ma circondati da un’atmosfera internazionale. A suggerirvelo sarà la cucina che fa capolino dalle vetrate, le piastrelle bianche in grès porcellanato sul bancone e gli arredi dal taglio industriale e dai colori vivi. Basterà sedervi e guardarvi intorno per sentirvi subito in uno di quei cafè o bistrot nord europei!

La sostenibilità per Nun

Ma l’innovazione non la si misura solo in rivoluzioni gastronomiche e ambienti dallo spirito internazionale. Per Nun innovazione fa rima anche con sostenibilità. Per quanto poco siamo abituati ad associare la parola ‘sostenibile’ a una realtà di street food costruita sulla base di un format facilmente replicabile, ad oggi Nun è un’esempio di come questi due aspetti possano coincidere senza troppe esitazioni. In particolare la sostenibilità ha inizio dai banconi della cucina, dove ogni giorno vengono preparati i prodotti a mano e con ingredienti freschi e provenienti da fornitori selezionati e tracciabili (tranne i dolci per cui si appoggiano a una pasticceria marocchina). Inoltre come ci spiega Giacomo – store manager di Nun – il vantaggio di seguire un format replicabile su larga scala permette di avere un’idea preventiva dei quantitativi di cibo da produrre giornalmente, così da evitare il più possibile le eccedenze. A questo poi si aggiungono packaging completamente riciclabili, set di bicchieri e posate compostabili, e una forte attenzione ai valori di inclusione socio-culturale che rendono Nun una realtà di quartiere sempre attiva per la sua comunità.

Kebab revolution

Il primo dei cinque pilastri di Nun non lascia spazio alle interpretazioni: per rivoluzionarsi occorre reinventare e riconcepire. Per farlo loro sono partiti dal celebre döner kebab, che dagli anni ’90 imperversa in tutte le strade, le piazze e le retrovie del nostro paese, e lo hanno trasformato producendone oggi una versione più agile e contemporanea. A partire dalla carne al 100% italiana e tracciata fino alla modalità di consumo, questo kebab 2.0 si spoglia di tutti i suoi connotati di street food pesante, unto e poco pratico e diventa qui un’ottimo spuntino per una pausa pranzo veloce o un’alternativa alla cena sana, fresca e gustosa.

E se il kebab non vi convince (ma fidatevi, solo perchè non avete ancora provato quello di Nun) a farlo ci penseranno altri protagonisti indiscussi della cucina. Qualche esempio? Il sabich, tipico panino ebraico-israeliano di origini irachene farcito con melanzane, uova sode, insalata e salsa speziata; oppure la freschissima insalata iraniana shirazi che diventerà in men che non si dica la vostra nuova dipendenza culinaria.

Questa attività è inserita all’interno della nostra Guida alla Milano Sostenibile realizzata in collaborazione con il Comune di Milano nell’ambito del progetto Food Wave. Scopri tutti gli altri luoghi sostenibili di Milano qui!


All images © 2023 Mirko Mina

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