Porto Urbano | Birra, cocktail e tapas sul lato destro dei Murazzi

Ludovica Conte Pubblicato il 21 Maggio 2024

Nonostante quest’anno la bella stagione tardi ad arrivare, non appena fa capolino il sole è lungo i Murazzi che si ritrova ogni torinese che si rispetti. Ma noi, sempre attenti a cercare quel localino con una marcia in più, non ci abbiamo messo troppo tempo a trovar il nostro preferito: Porto Urbano.

Piazza Vittorio alle spalle, la Gran Madre davanti a te e via verso il lato destro dei Murazzi. Quello che quando c’è il sole e le giornate sono calme ti regala la vista dei canottieri che scivolano sul Po. E tu, mentre sei intento a guardare con ammirazione chi si sta facendo un culo tanto per mandare avanti quelle barche, all’improvviso vuoi berti un gin tonic, come se quelle fatiche ercoliane le stessi subendo in prima persona. Beh, si da il caso che il posto giusto per bersi quel gin tonic ci sia e sia proprio Porto Urbano.

Porto Urbano e la riqualificazione urbana di EDIT

Porto Urbano è il fratellino minore di EDIT, birrificio artigianale con cucina situato a pochi passi dal centro. Questo luogo è il risultato del progetto di riqualificazione urbana dei Murazzi, preso in mano sapientemente dai ragazzi dello studio di architettura lamatilde. Ecco quindi che dalle vecchie arcate, che un tempo ospitavano locali iconici come Jammin e Pier, sorge questa nuova realtà poliedrica ed eterogenea, dove si può passare agilmente da un pranzo sotto al sole ad un aperitivo con dj set.

Una volta entrati da Porto Urbano è impossibile non farsi ammaliare da elementi metallici, mattoni a vista e pilastri di cemento. Tutti dettagli che richiamano lo stile industriale dell’Italian Pub. Senza però dimenticarci di citare l’ampio open space dove si organizzano eventi, e il dehor con vista sul fiume.

Cosa si mangia da Porto Urbano

Tapas, cicchetti, piattini. Chiamateli come volete, resta il fatto che da Porto Urbano vige una sola regola che è quella della condivisione. La cucina spazia poi le sue preparazioni dai grandi classici piemontesi come gli agnolotti ai tre arrosti, il vitello tonnato e la carne cruda battuta al coltello, per passare a qualche ricetta spagnola (impossibile non menzionare la tortilla di patate), fino alle pinse romane. Tra queste da non perdere la Margherita mentre molto allettanti suonano le Marinara del Porto (con acciughe del Cantabrico, sarde affumicate, origano e capperi in fiore) e la Pinsa crudo, bufala e olive, ma non mancano di certo le proposte vegetariane. Al bancone del bar invece troviamo in pole position le birre artigianali di EDIT, ma anche ottimi cocktail, soft drink, distillati di qualità e una discreta proposta di caffetteria.

food designer

Tutte le immagini sono di © Mirko Mina 2024

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