Recina Focaccia e Cucina: il tempio della liguritudine a Torino

Ludovica Conte Pubblicato il 19 Settembre 2023

Ci sono dei profumi che ti rimangono impressi per sempre, indelebili e scolpiti nella mente così come i ricordi che evocano. Non a caso dicono che la memoria olfattiva sia una delle più potenti che abbiamo. A me succede tutte le volte che sento il profumo di basilico fresco, e ritorno subito alle mie estati liguri e al loro odore di salsedine, di limoni in fiore e gelsomini, e di pesto fatto in casa. Una cosa che solo chi è ligure di origine, o chi ha passato buona parte delle sue estati sulla riviera può capire. E quando prende la nostalgia, ma si è già rincasati a Torino c’è solo un posto dove potersi andare a rifugiare: Recina Focaccia e Cucina.

Tre motivi per andare da Recina Focaccia e Cucina

Aperto da poco più di un anno in una traversa silenziosa di via Garibaldi, Recina è riuscito a farsi strada tra le bocche dei torinesi in fretta e senza alcuna difficoltà. Ma è sempre bene richiamare all’attenzione quelli che sono, a mio avviso, i suoi punti di forza:

  • Una cucina ligure eterogenea che si muove con agilità tra Ponente e Levante riportando in auge alcuni prodotti e ricette tipiche che ci faranno guardare la Liguria con ancora più curiosità e sempre meno stereotipi.
  • Ode alla focaccia di Recco! Sì è vero che fa sempre parte della proposta gastronomica, ma qui si gioca tutto un altro campionato. Classica, al pesto o pizzata (una join venture tra la classica focaccia di Recco e una sardenaira) è praticamente impossibile decretare la vincitrice. Soluzione? Ordinarle tutte e tre.
  • Una carta dei vini naturalmente ligure che renderà l’esperienza da Recina ancora più interessante per chi è in vena di scoprire il territorio nella sua verticalità e dal punto di vista dei produttori naturali.

“Recina è Recco prima che fosse Recco”

Questo è ciò che troverete come definizione digitando Recina sulla tastiera del pc, ed effettivamente non si discosta poi di molto dalla realtà. Basti pensare che il nome stesso Recina deriva appunto da Recco, uno dei piccoli Comuni che costellano Genova “famoso solo per la focaccia” come racconta Giorgio, nonché sua città di origine. Inutile dire quindi che la focaccia al formaggio sia da sempre uno dei suoi cavalli di battaglia, motivo che lo spinge durante il covid ad aprire Recina insieme al suo socio Matteo (anche lui ligure ma della riviera di Ponente).

Nato come spin-off del già noto Gaudenzio in cui potersi concentrare su un’offerta completamente ligure e pensata per l’asporto, adesso Recina vanta un interno caldo e accogliente e un grazioso dehors che lo rendono una meta ambita per tutti coloro che sono in cerca di una cucina che riempia la pancia e scaldi il cuore.

Parola d’ordine: liguritudine

Uno stato d’animo più che una parola, che descrive perfettamente quel sentimento di appartenenza che viene fuori all’improvviso addentando un pezzo di focaccia o subito dopo una forchettata di gnocchi alla sardenaira. E se è vero che qui il pesto fa da leitmotiv, è pur certo che non è il solo protagonista. Le proposte di Recina sono parecchie e con un buon bilanciamento tra la cucina di mare e quella dell’entroterra che, contrariamente a quanto si pensi, è da sempre la più preponderante nella regione. Il tutto caratterizzato da una cura per gli ingredienti ottima e un modo delicato di lavorarli, come già accade nel fratello maggiore Gaudenzio.

Dalla panissa alle alici impanate, dagli scrucuzzun agli gnocchi alla sardenaira. Recina è in poche parole il posto perfetto per ritrovare (o riscoprire) quel pizzico di liguritudine che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita.

All images © 2023 Mirko Mina

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