Borse fatte a mano

Maria Chiara Pubblicato il 13 Settembre 2021

Janetlonuzzotricot

“Ciao, my name is Gianna but everybody calls me Janet_ I ❤️? and my little brand is janetlonuzzotricot”: per me si potrebbe chiudere qui questo articolo perché la bio di Janet mi fa volare e dice tutto ma dato che il suo piccolo brand merita sicuramente qualche riga in più, leggetemi qui!

Janetlonuzzotricot
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Fatto a maglia

Credo di aver visto per la prima volta le borse di Janet nel temporary store di Vintage Afropicks + Delphine Vintage (se non le conoscete andate a recuperare!) in Isola ormai qualche mese fa.

E’ difficile non perdere la testa per le sue creazioni perché hanno quel non so che di vincente: semplici ma di carattere, moderne ma non passeggere e senza stagione. Un pezzo che, insomma, non sbagli a comprare, ti sarà sicuramente utile, per quanto la moda non debba necessariamente esserlo.

Janet crea ogni pezzo a mano in mille colori diversi, in base alla disponibilità: cotone per l’estate e lana per l’inverno. Easy peasy.

Io ho scelto il grigio perché sono una persona noiosa ma le combinazioni sono davvero moltissime e gli abbinamenti super divertenti!

Janet, per gli amici Gianna

Con una laurea in scienze della comunicazione ed un lavoro full time nel mondo della musica, Gianna ha iniziato a coltivare la sua passione per la maglia ormai anni fa iniziando a sferruzzare un pò per gioco ed arrivando sugli scaffali di Tiziana e non solo. Il lockdown è stato poi anche un modo per lavorare alla sua passione nel tempo libero che tutti abbiamo trascorso in casa durante questi (quasi due) anni funesti. Voi facevate la pizza col lievito madre? Janet sferruzzava, ecco.

Gianna ha un volto rivoluzionario, non so come dire. Avete presente quei visi estremamente espressivi e parlanti, no? quelle persone che dopo due minuti di conversazione pensate: “è una tosta, probabilmente ascolta gli Smiths”. Ecco, Janet è così, una tosta che ha la musica negli occhi e la creatività nelle mani. Che vuoi di più.

Perché si

Io che non avevo mai portato borse a mano e che mai avrei creduto di usarne una cosi apparentemente piccola per cosi tante occasioni ho usato solo lei praticamente per tutta la mia estate. Dal mare alla montagna (si, in Abruzzo abbiamo queste fortuna gnegnegne), dal giorno alla sera e chissenefrega se esistono etichette ed occasioni nelle quali non andrebbero usate borse in tessuto. Janet e le sue borse sono rivoluzionarie, questo l’ho già detto, si.

Poi, ecco, che le borse di Janet siano piccole, è tutto da dimostrare!

Pressi i laboratori di casa mia sono stati eseguiti degli esperimenti e ne voglio riportare qui i risultati. Dopo tutto, sono o non sono una data scientist? In una borsa ci entrano esattamente: una custodia degli occhiali (anche i miei fondi di bottiglia), un foulard che non si sa mai (poi non porto le chiavi di casa ma il foulard amica che fai non lo metti dai), caricatore del telefono e smartphone, all’occorrenza un libro, fazzoletti, cipria (non ho mai messo una cipria ma secondo me qui ci sta bene) e via andare. Insomma, questa borsina (che potrebbe sembrare da Mary Poppins ma non è proprio quello lo stile, vabbè), si modella in funzione di quello che ci ficcate dentro e diventa moooolto più capiente di quello che sembra. Provare per credere.

Insomma, secondo me Gianna ha vinto anche solo per aver usato una delle più grandi cit. della storia nelle sua bio (se non l’avete colta andatevi a ripassare la discografia di Moroder amici, fatevi ‘sto regalo).

Nel frattempo che il freddo arrivi (sigh sigh) e che vengano sfornati nuovi pezzi per la gelida stagione (Janet crea anche bellissimi cappelli in lana!), vi consiglio di dare uno sguardo alla sua pagina. Click qui!

Alla prossima!


All images 2021©  Maria Chiara Ferrante