Non sai cosa fare perché hai già visitato ogni centimetro della casa, cantina compresa? Anche noi.
Cosa ti serve?
- un cellulare, per fare le foto e taggare @lestradeditorino
- le gambe per camminare
- un fazzoletto (più avanti capirai il perché)
Itinerario:
– Parco di Villa Genero
– Pranzo in centro
– Lungo Po e Parco Leopardi (se volete passare anche il pomeriggio nel verde)
Parti da dove vuoi, tanto ci arrivi comunque
Per praticità consiglio di puntare la Gran Madre, quando ce l’avrete di fronte iniziate a salire sul lato destro, lasciatevi alle spalle i locali dove una volta facevate aperitivo e continuate a camminare.
Una volta accecati dal sole troverete un bivio. I cartelli cercheranno di confondervi, sia a destra che a sinistra indicano la Villa della Regina, andate a destra. Una volta girato il tornante cadrete dritti nel quadro torinese con vista Cappuccini.
Non lasciatevi ingannare, non siamo arrivati. Al semaforo (il primo e l’unico che troverete) girate a sinistra, da lì in poi la strada parlerà per voi.
Manca Biancaneve che regali una crostata
Consigliamo di salire verso le nove e le dieci del mattino, in modo da avere il tempo di godervi il giro e riprendere dopo il pranzo, mica è finita! Nel pomeriggio per i più invincibili c’è la seconda tappa del giro verde vista Mole.
La luce che penetra dagli alberi crea una leggera nebbia argentata, il bosco è silenzioso, la Villa della Regina attende tempi migliori, voi intanto continuate a salire.
È ora di prendere il fazzoletto
Per asciugarvi le lacrime, no. La mascherina crea un vapore acqueo spaventoso quindi se non volete rischiare di usare il collo di pile del vostro ragazzo per soffiarvi il naso, portatevi un fazzoletto.
Davanti a voi due colonne di pietra con un grosso Toro Sabaudo, l’entrata del parco vi aspetta.
Passate per il viale di pietra e godetevi il giro perdendovi tra i sentieri verdi, le ville storiche e una chiesetta murata nascosta in cima al percorso, incorniciata da una grande piazza.
La tranquillità del Parco di Villa Genero è una garanzia di tranquillità e domenica leggera.
Pranzo in centro
Ora che si può di nuovo pranzare in giro non vedo perché continuare a rimandare! Clicca qui per scoprire il locale che più risulta conforme ai tuoi gusti da stradar3 e divertiti.
Come il Nevada, con vista Valentino
Onestamente non lo paragonerei al Nevada, ma un ragazzo in bici l’altro giorno lo ha esclamato vicino a me, quindi chi sono io per non fidarmi di lui e riportarlo nero su bianco?
Si parte dal ponte di Corso Vittorio Emanuele, attraversatelo e iniziate a scendere seguendo il sentiero verde che costeggia il fiume.
Se siete Torinesi dall’animo Parigino, potete continuare il percorso fino alle Molinette sorseggiando una birra chiara, altrimenti risalite a sinistra al bivio (l’unico) che troverete. Una volta in corso Moncalieri, attraversate (occhio ai semafori, sempre) e iniziate a salire. Salire. Salire.
Vi ritroverete di fronte la seconda entrata di Parco Leopardi, quella meno conosciuta e a mio parere anche più suggestiva. Una volta entrati perdetevi nel verde, godetevi il rumore delle fronde e dei cagnolini che corrono tra il fogliame color rame.
Scarpe adatte altrimenti dietro front
Arrivati in cima a Parco Leopardi le possibilità sono due, proseguire verso Parco San Vito, dove la vegetazione cambia completamente lasciando spazio a prati e alberi da frutta, oppure tornare in centro e concludere il percorso con una bella cioccolata da Mara dei Boschi.
Noi abbiamo scelto la seconda, senza scarpe adatte parco San Vito è troppo instabile per non garantirvi una caduta nel fango.
Conclusione perfetta per una domenica green
Non ho mai pensato di respirare così tanto verde senza neanche dover prendere un mezzo.
Una città che garantisca una possibilità simile a costo zero non è da sottovalutare, grazie Torino. Dopo oggi mi piaci ancora di più.
Per altre gite a prova di Strade, clicca qui. Il Monferrato e le sue meraviglie di aspettano!
All images © 2021 Fabio Rovere