L’Alveare che dice sì: spesa a km 0 direttamente dai produttori

Martina Caiazzo Pubblicato il 8 Febbraio 2020
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A Milano la spesa a km 0 si fa (anche) tramite app e si ritira nel proprio quartiere, a pochi passi da casa. Sogno o realtà? Tutto vero grazie a l’Alveare che dice sì, il servizio di riferimento per il sistema a filiera corta che ti permette di acquistare prodotti di stagione direttamente dai produttori locali.

L’Alveare che dice sì
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Perché è nella guida alla Milano Sostenibile

  • L’Alveare accorcia la filiera promuovendo la vendita diretta eliminando rivenditori e intermediari
  • L’Alveare è locale: in media gli alimenti percorrono solo 62 km dal produttore al consumatore finale
  • L’Alveare garantisce una giusta remunerazione per chi produce (oltre 3000 produttori fanno parte di questa rete) nonchè l’accesso a prodotti buoni per chi li mangia e per il pianeta e la piena trasparenza della lista degli ingredienti
  • L’Alveare promuove i principi della rivoluzione alimentare e sostiene la transizione agricola con costanza e dedizione

Come funziona e cosa comprare

Intanto chiariamo cos’è un Alveare. Gli Alveari sono i punti di raccolta presenti in città dove è possibile ritirare la spesa una volta a settimana. In Italia ce ne sono più di 200 e Milano ne conta circa 20 (la Lombardia è ad oggi la regione con il maggior numero di Alveari).

Ma partiamo dal divano. In pratica vi mettere comodi e scaricate l’app inserendo il vostro codice postale in modo da individuare l’Alveare più vicino a voi, per esempio quello del quartiere in cui vivete o dove lavorate.

Si crea il proprio profilo in meno di un minuto e si parte con l’ordine. Cosa potete acquistare? Un po’ di tutto, ma rigorosamente prodotti locali e di stagione. Per cui frutta e verdura, conserve, latticini, ma anche carne e pesce, panificati, gastronomia, vino e succhi. Potete anche individuare il nome del produttore se vi interessa approfondire la provenienza specifica degli alimenti che avete ordinato o magari vi va’ di andarli a trovare di persona. 

(nella foto un ottimo sale alle erbe e una me molto fiera del matchy matchy tra il maglione e la spesa appena ritirata)


Una volta effettuato l’ordine non vi resta che aspettare il giorno e l’orario prestabilito per il ritiro! Oppure se desiderate ricevere l’ordine a casa, potete usare il filtro e verificare se l’Alveare di zona offre anche il srvizio di consegna a domicilio.

L’Alveare e i produttori locali

Il bello di questo servizio non è solo la comodità di farlo dal divano — che certamente non è da sottovalutare — ma la possibilità di acquistare prodotti genuini a km 0 (sul sito si parla di una media di 61km di trasporto dal produttore al consumatore finale) in modo pratico e veloce supportando gli agricoltori e i piccoli produttori locali e pagando un prezzo giusto suddiviso con queste percentuali: 75% al produttore, 13% per le spese di servizio e 12% per il gestore dell’Alveare.

E poi un giorno alla settimana l’Alveare di quartiere diventa non solo un punto di raccolta, ma un momento di condivisione e convivialità tra il consumatore finale e i produttori che, come si vede dalla foto, sono diventati una grande squadra!

I produttori affiliati all’Alveare BASE

Una piccola curiosità. Nel 2019 il fondatore è uscito dall’Alveare per dedicarsi a diffondere in Italia il progetto Too Good to Go (di cui ci ha già parlato il nostro food blogger preferito QUI) e a lui è subentrata una giovane country manager 33enne che ha lavorato all’Alveare sin dalla sua apertura nel 2015. 

Questa attività è inserita all’interno della nostra Guida alla Milano Sostenibile realizzata in collaborazione con il Comune di Milano nell’ambito del progetto Food Wave. Scopri tutti gli altri luoghi sostenibili di Milano qui!


All images © 2019 Martina Caiazzo