Monferrato da mangiare: i 4 giovani produttori da non perdere

Laura Cappelli Pubblicato il 20 Novembre 2019

Ero partita come Napoleone: vado e conquisto il Monferrato. Ne esco romanticamente vinta, felicemente brilla e sazia: è il Monferrato che ha conquistato me. Presa, rapita, incantanta, come vi raccontavo già mesi fa in Monferrato ti amo, per nulla di parte, mi sono chiesta a lungo ma come posso fare innamorare anche quei pigri dei torinesi di una terra tanto magnetica, selvatica eppure accogliente? La risposta, come al solito, viene dalla pancia: falli mangiare. Niente di più facile. Nei miei giri monferrini non ho mai, e dico mai, smesso di mangiare bene. E bere ovviamente, soprattutto quel balordo del Grignolino, il cavaliere solitario dei vini. Ma questa è un’altra storia. 

Il Monferrato è una cucina a cielo aperto, una tavola fra vigneti e querce, un just eat raffinato ed etico, una nonna che ti invita a pranzo e quando dici basta alla decima portata che ti serve, ti guarda e ti fa: aho ma che sei a dieta? Non fatevi però ingannare dall’abbondanza, perchè quella monferrina è anche una dispensa piena di cura. Il cibo di cui vi parlo è frutto di mani dedicate, ragionamenti e istinto. Si tratta di prodotti unici, che in comune hanno la terra e la voglia di fare bene, con attenzione verso l’ambiente, semplicità ma anche ricerca. E’ quindi con molto orgoglio che vi porto – o vi riporto, perchè alcuni di loro già li conoscete – sulle strade dei produttori del Monferrato. Che il 15 dicembre – spoiler!!! – saranno in visita Torino da Spazio7, per farvi assaggiare i loro prodotti migliori, all’interno di un super evento stradarolo che vi raccontiamo più giù. 

I magnifici 4 del Monferrato

Casa Costa, Dada Miele, Delizie Andrè e Fratelli Durando. Eccovi i nomi dei 4 cavalieri del gusto monferrino secondo me. Se è vero che il Monferrato e i suoi labili confini sono nati dalla fuitina del prode Aleramo con la bella Adelasia, sono i moderni eroi di questa terra a renderla degna di nota e carica di storie. E noi non potevamo farcele scappare. Ecco quindi un breve viaggio per raccontarvi di loro, fra orti, laboratori, prati e dispense. PS: spero davvero che lì da voi non sia ora di pranzo, perché, vi avviso, durante la lettura vi verrà fame, molta fame.

Casa Costa: dove osano le caprette e i formaggi sono da urlo

Il formaggio di capra in decine di declinazioni, sempre fresco e buonissimo. Lo yogurt, quello alla nocciola realizzato in combo con i Fratelli Durando, da premio (e in effetti, lo ha vinto). Salumi sfiziosi, gelato, latte. A Murisengo, in un angolo di terra sano e accogliente, i ragazzi della cascina Casa Costa si amano e amano le loro caprette, allevate in maniera naturale e libere di pascolare nei prati della tenuta. Ecco il segreto del loro successo. Potete trovarli sul loro sito, seguirli su Facebook, ma soprattutto: andate a trovarli, magari in primavera, quando i verdi sgargianti del Monferrato fanno pendant col manto lucido delle allegre caprette. (Azienda Agricola Casa Costa di Villa Massimo, Via Bava 10, 15020 Murisengo – Alessandria. Tel: +39 0141 99324. Mail: info@casacosta.it)

formaggio casa costa

Dada Miele: alla rivoluzione con le api per il miele più cremoso

Ed ecco a voi i Dada boys, il mio primo incontro monferrino tutto food & revolution. Fra le colline e le cime attorno a Casalborgone, Daniele dei Dada non smette mai di fare la cosa che gli riesce meglio: portare a zonzo le api per ottenere un miele ultra cremoso in tante versioni, con i due cult, Rododendro e Flora Alpina, diventati entrambi presidio Slow Food. Al suo fianco c’è Edoardo, ama anche lui le api, ma più da lontano. La nostra giovane coppia, con coraggio e perseveranza, sta facendo tantissima strada. E se non bastasse la loro parlantina, il loro miele metterà tutti a tacere. (Qui è dove ve li racconto per bene e dove trovate tutte le info: Miele Dada, quando le api vanno alla rivoluzione)

Delizie Andrè: il nostro amato orto di confine

Lo confesso: per Andreina ho proprio un debole. La signora degli orti di Sciolze mi ha conquistata al primo incontro. Sarà stato il suo vestito rosso e le mani delicate e fortissime. Sarà stata, soprattutto, la cicoria che coltiva, una roba che una romana come me non ha mai smesso di desiderare quassù. Poi ho scoperto le sue marmellate profumate, la giardiniera maxi taglia, la conserva di pomodoro, la frutta e la verdura di stagione, da acquistare lì, fra il pollaio e la serra. Di fatto ogni volta che passo per l’orto di Delizie Andrè ne esco carica di sacchetti e sapori. Se state cercando un orto di fiducia, ora sapete dove trovarlo. (Qui è dove vi parlo di Andreina & Family e dove trovate tutte le info: Delizie Andrè, ecco l’orto più bello fuori Torino)

Fratelli Durando: Noccioland esiste e si trova a Portacomaro

Immaginate, nel cuore dell’astigiano, una terra di vigneti e crinali dove prima c’era il mare. Qui, in mezzo ai casot e sulla collina dell’agriturismo Terra di Origine, vi aspettano Sara e Alessandro, fiumi di Ruchè e Grignolino, pranzetti a km0 e quel regno ancora tutto da scoprire chiamato Noccioland. Un laboratorio da visitare, un bosco verde di alberi da nocciola e rose e soprattutto: valanghe di nocciole tostate, salate, in crema di cacao, in crema pura, sotto forma di biscotti, gelato e torte. Fateci un salto. Ne uscirete decisamente più felici. Ammesso che abbiate voglia di andar via. (Qui è dove vi racconto dei Durando e dove trovate tutte le info: Fratelli Durando, il posto delle nocciole in mezzo al Monferrato)

Un brunch torinese al sapore di Monferrato: ecco cosa vi aspetta da Spazio7

Domenica 15 dicembre, presso Spazio7, ristorante a una stella della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nel mio amato Borgo San Paolo, vi aspetta, a partire dalle 12:30, un imperdibile brunch ricco e invitante e alcune belle sorprese: avete segnato tutto? I dettagli (orario, prezzo, prenotazioni) li trovate nell’evento dedicato, sulla pagina Facebook de Le strade di Torino. Intanto, grazie alle belle foto di Fabio, immaginate un buffet unico come solo Spazio7 sa offrire, realizzato usando soprattutto la materia prima dei nostri produttori.

Aggiungeteci poi un piatto extra, tutto monferrino, con formaggi, nocciole, mieli e verdure e alcune dolci degustazioni made in Monferrato. E naturalmente un bel brindisi, con un calice di Grignolino, vino da tenere a cuore, non solo perché sta tornando prepotentemente di moda (vi ho avvisati!) ma anche perché è oggettivamente un vino figo, confortevole e perfetto per una domenica invernale. A tutto questo aggiungete la possibilità di visitare, gratuitamente, prima o dopo il brunch, la mostra monografica Berlinde De Bruyckere. Aletheia ospitata negli spazi della Fondazione Sandretto. Curata da Irene Calderoni e visitabile fino al 15 marzo, la mostra è uno degli eventi più interessanti dell’arte contemporanea torinese. Anche a detta del Maestro Yoda. Tutte le info le trovate qui: http://fsrr.org/mostre/aletheia/ 

Per non farvi mancare nulla sappiate poi che noi de Le Strade, in collaborazione coi produttori, abbiamo preparato per ognuno di voi un omaggio speciale. Un piccolo dono che racchiude tutto quello che vogliamo condividere: la nostra voglia di scoprire, le piccole rivoluzioni, i sapori unici e i nuovi confini. Insomma, non vi resta che prenotare: 011. 3797626 oppure 338. 8166510 oppure info@ristorantespazio7.it. Dopo di che il prossimo passo sarà solo quello di occupare il mio bolide e unirvi a me alla conquista del meraviglioso Monferrato!


All images © 2019 Fabio Rovere