La guida al quartiere NoLo e Turro visti dagli occhi di Linda Romano

Inge de Boer Pubblicato il 20 Febbraio 2022
Nolo & Turro Milano

Questa non è la solita guida di Milano perché è scritta da Stradar* che hanno deciso di tradurre in parole le loro grandi passioni: raccontare storie e consigliare posti. Quello che troverai tra queste pagine è molto di più di una lista di cose da fare nella città della moda e del panettone! Qui troverai i nostri consigli e condivideremo con te i nostri segreti e le nostre scoperte.

Questi sono i quartieri che ti faremo esplorare:
NOLO E TURRO, CORVETTO, SOLARI E TORTONE, PORTA TICINESE E NAVIGLIO

La storia del quartiere NoLo e Turro

Dove una volta c’era una doppia fila di platani oggi sorge Viale Monza, arteria tanto trafficata e poco piacevole quanto fondamentale per la vita di questo quartiere. Ma anche per il suo sviluppo; è infatti da qui che si è incominciato a sviluppare il quartiere NoLo. Da quando nel 1825 è stata costruita questa strada che collegava Milano, o meglio Piazzale Loreto, a Monza. Lo sappiamo che non è una delle strade di Milano più belle che esistano, però ci sentiamo di dirlo a gran voce: viale Monza ultimamente sta molto migliorando. Grazie alle iniziative di alcuni cittadini, come il comitato di quartiere che ogni primavera semina i papaveri, ma anche del Comune che ha realizzato la meravigliosa (siamo di parte, ma è meravigliosa) pista ciclabile che collega il centro di Milano con Sesto San Giovanni. 

Viale Monza venne creato intorno all’inizio dell’800, come collegamento tra il centro di Milano e la Villa Reale di Monza (leggi qui tutti i nostri contributi da Monza e dalla Brianza!), dove ai tempi vivono gli austriaci che dirigono il Regno Lombardo-Veneto. Il collegamento era importante e tutta la via veniva affiancata da grandi filari di platani. Purtroppo oggi questi alberi sono spariti.

Le prime case vennero costruite perchè Viale Monza si trova in una posizione ‘strategica’; ossia a metà tra il centro di Milano e le fabbriche di Sesto San Giovanni. Parliamo di Campari, del Carroponte di Breda e della fabbrica Falck. Ma è solo dopo la Seconda Guerra mondiale che la zona raggiunge la densità attuale con la costruzione di lunghe file di condomini, prima abitati da Milanesi e Italiani venuti da altre regioni in cerca di lavoro, ora da un mix di milanesi da generazioni, migranti da tutto il mondo e giovani italiani che in questo quartiere trovano tutto quello di cui hanno bisogno.

Per tanto tempo Viale Monza è stato suddiviso in base ai nomi delle fermate della prima metropolitana milanese, la rossa: ‘altezza Pasteur, ‘altezza Turro’ e così via. La sensazione non era quella di un quartiere unico. Nel 2013 la zona inizia a essere soprannominata NoLo, ossia North of Loreto. L’ispirazione? Ovviamente SoHo di Londra e New York in cui alcuni dei creativi abitanti della zona si erano trasferiti per poi tornare a Milano. Una bella idea per dare personalità alla zona, che però non ha attecchito immediatamente. È solo quando Daniele Dodaro con l’aiuto di Sara Atelier – professionisti e abitanti del quartiere – hanno deciso di fondare il social street NoLo che il nome ha incominciato a girare e diffondersi e i Milanesi hanno iniziato a riconoscerlo e a collegarlo al quartiere.

Cosa ha contribuito al successo di NoLo, quartiere in origine popolare? Proprio il suo essere zona di passaggio e di arrivo. Ed è per questo che qui sono passati e sono arrivati tante tipologie di persone e ognuno portava con sè abitudini diverse, caratteristiche e competenze differenti. Dagli artisti, agli esperti di caffè e panificazione, dai parrucchieri ai creativi con la passione per la bici e per il lavoro condiviso. Tutto questo ha contribuito a rendere il quartiere sempre più aperto e accessibile dall’esterno. E il fatto stesso di essersi auto-determinato dall’interno ha fatto assumere un’identità forte e alternativa a tutta la zona. Sono stati gli abitanti di NoLo a sceglierne il nome. Sempre loro a organizzare eventi per fare rete e conoscersi. Gli stessi cittadini poi, ispirati da tanta bellezza, hanno deciso di far conoscere NoLo al resto della città con eventi e attività. Pensiamo a Biennolo (la Biennale di design e arte), al NoLo Fringe festival (Festival di teatro e musica) e a realtà come Radio NoLo che trasmette dal quartiere, ma può essere ascoltata in tutto il mondo! 

Il nome è ben definito, i confini di NoLo un po’ meno. E ora andiamo alla scoperta del quartiere insieme a Linda! 

Linda, raccontaci di te

“Mi chiamo Linda, nel 2018 ho fondato insieme alla mia socia Simona, Plentiness. È un brand che propone prodotti di bellezza e benessere per uno stile di vita sostenibile e consapevole. Abbiamo ideato un servizio che dà la possibilità di ricevere una consulenza e un kit di prova dei prodotti adatti alla propria pelle, scelti tramite un questionario interattivo. Un modo innovativo e #zerosprechi di avvicinarsi a un concetto di bellezza naturale e sostenibile: prima provi il prodotto in formato sample e solo dopo scegli se acquistare la full size!”

Qual è la tua relazione con il quartiere

Abito nel quartiere da molto prima che il nome NoLo venisse inventato. Sono stata fortunata ad avere come primo lavoro un contratto a tempo indeterminato e ho scelto di investire parte del mio stipendio proprio in una casa in questa zona. I prezzi in centro erano, per me, una follia e le case erano troppo piccole. Cercavo un quartiere con un’anima e con un cuore. L’ho trovato in quello che, al tempo, si chiamava Turro. Ricordo benissimo il pomeriggio in cui vidi quella che sarebbe diventata la mia casa. Incontrai per caso un vicino che ci mise 5 minuti netti a raccontarmi la storia del palazzo, ma anche vita, morte e miracoli di chi ci abitava dentro. Ho capito immediatamente che questo era il posto per me! Quando mi sono trasferita ero la ‘teen’ del palazzo, ora invece ci sono tanti ragazzi e giovani famiglie e ho convinto tanti amici Milanesi a trasferirsi in questa zona.”

A Londra vivevo a Islington vicino al Regent’s Canal, il perfetto esempio di quartiere per il modello di “città dei 15 minuti” (sapete l’idea di città in cui ti puoi spostare a piedi al massimo in 15 minuti per trovare tutti i servizi necessari) dove vivevo davvero meravigliosamente. Tornata a Milano nel 2017 ho scoperto che anche la mia zona stava andando in quella direzione e che c’erano tanti locali e iniziative nuove che stavano iniziando! Era esattamente il periodo in cui iniziavamo a chiamarlo NoLo anche noi e in cui anche i Milanesi iniziavano a conoscere la zona. 

Cosa amo di NoLo? Che sento di appartenere a qualcosa, a una comunità che ha rispetto per il proprio quartiere. Qui la gente è in fermento e aprono in continuo locali nuovi e diversi. La mia paura? Che vada incontro alla classica gentrificazione e che da quartiere in continuo fermento diventi qualcosa di uguale e omologato. Spero di poter continuare a vedere progetti, persone, idee, culture e background diversi anche in futuro!

guida quartiere nolo
guida quartiere nolo

Facciamo un giro nel quartiere?

Linda ci porta per un giro nel quartiere e ci fa vedere i posti che secondo lei valgano la pena di una visita. Partiamo dalla Tipografia Alimentare, dove ci siamo incontrate per il pranzo lungo la Martesana. Linda è fan dal primo giorno di questo posticino e di ogni iniziativa di Martina, Carla e la squadra di questo food hub (come l’ultimo nato Forno Nascosto per esempio!) È un posto dove fa la colazione con le amiche la domenica, si ferma per il pranzo (decisamente veg) durante la settimana e fa l’aperitivo per chiudere la giornata in bellezza. Avere un posto così vicino a casa, dove i prodotti sono stati selezionati con cura, la cucina è ricercata e il personale è cortese, e davvero un plus. 

Tipografia Alimentare
Via Dolomiti, 1 | Milano

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Tipografia Alimentare, anche conosciuto come TipA, si affaccia sulla Martesana, il terzo canale di Milano che è diventato una meta per i Milanesi da qualche anno. Se prima era una confine tra il quartiere Turro e Gorla, ora è diventato una striscia di terra lunga la quale fare una passeggiata, incontrare amici per un pic-nic, fare attività sportiva (per esempio lo yoga all’aperto durante l’estate) e organizzare piccoli eventi. Negli ultimi anni, la Martesana è stata finalmente valutata per la sua bellezza, la natura urbana e ora anche i tanti locali che aprono e animano il quartiere.

Lungo lo stesso naviglio si trova anche la Cascina Martesana, uno spazio di incontro, uno spazio per eventi, ma anche un semplicissimo bar. Linda ama andarci per ritirare la spesa ordinata all’Alveare che dice di Si. Amalia, la ragazza che lo gestisce è una persona che si interessa e affeziona davvero ai clienti e crea un’atmosfera amichevole. Così fare la spesa diventa anche un momento piacevole, di incontro e di scambio. 

Cascina Martesana
Via Luigi Bertelli, 44 | Milano

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Alveare Martesana
Via Luigi Bertelli, 44 o Anfiteatro Martesana | Milano

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guida quartiere nolo

Prendiamo la bici e ci spostiamo dall’altra parte dei binari, verso Parco Trotter e Viale Monza. Ma prima passiamo per Via Pontano. Una via potenzialmente brutta, perché si trova sotto la sopraelevata della ferrovia, ma grazie agli artisti di graffiti è uno spazio animato, in continuo sviluppo. Famosi artisti come King Raptuz e Hot in Public ne fanno un luogo ‘instagrammabile’ e che attira Milanesi e non solo. 

Proseguiamo la biciclettata verso la zona dietro il Mercato Crespi. Per acquistare i libri, Linda ha due negozi di riferimento nel quartiere. Il primo è la Libreria e Bistrot Annares, proprio in Via Crespi. Ha aperto qualche anno fa e da subito si è fatto notare per la particolare selezione di libri. Hanno una selezione molto interessante ed è possibile trovare libri difficili da trovare in altre librerie o libri usati. Da Annares organizzano anche eventi legati non solo alla letteratura ma anche alla musica, il disegno e altre forme d’arte. Hanno anche un bistrot, ottimo per la pausa pranzo e con una splendida atmosfera durante l’aperitivo. 

Libreria e Bistrot Annares
Via Pietro Crespi, 11 | Milano

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guida quartiere nolo

Non ci siamo attrezzate, ma Linda ci porta comunque al CrossFit NoLo, in Via Temperanza. Linda non ci va per il CrossFit, ma perché questo è uno degli unici posti a Milano dove tengono corsi di ‘Animal flow’ – un allenamento a corpo libero che imita i movimenti degli animali prendendo ispirazione da discipline come lo yoga, la capoeira e la danza – una pratica che Linda ha conosciuto durante un viaggio a Bali… Le è piaciuto così tanto che una volta tornata a Milano ha voluto praticarlo anche qui, ma non si aspettava di poterlo fare praticamente sotto casa.

CrossFit NoLo
Via Temperanza, 6 | Milano

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Dall’altra parte di Viale Monza

Attraversiamo Viale Monza e iniziamo a parlare seriamente di cibo. Ma non prima di aver lasciato le nostre bici. Ci avviciniamo a Via Varanini dove negli ultimi anni hanno aperto tanti locali. Uno dei preferiti di Linda è la pizza all’hummus di ceci di NoloSo. Mangiando plant-based e preferibilmente anche senza latticini, Linda è sempre alla ricerca di posti dove le danno la possibilità di mangiare bene e sano rispettando le sue scelte alimentari. Per quello per il gelato si sposta solo qualche metro più in là, in Piazza Morbegno, e si va riempire una coppetta alla gelateria Geko. Oltre ad avere un’ampia scelta di gusti vegani, preparano anche delle combinazioni e gusti diversi dal solito. Che ogni volta rende quindi interessante (e difficile!) la scelta. 

Torniamo un attimo indietro per fare un salto da NOI libreria, l’altra libreria dove Linda viene volentieri e esce (quasi) sempre con dei libri. Sono specializzati in libri per bambini e fumetti, ma sono anche uno spazio per eventi e quindi un punto d’incontro per il quartiere. 

NoloSo
Via Luigi Varanini, 5 | Milano

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Gelateria Geko
Piazza Morbegno, 2 | Milano

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NOI libreria
Via delle Leghe, 18 | Milano

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Da lì torniamo verso Piazza Morbegno ed entriamo in Via Oxilia, dove si trova il Cinema Beltrade. Linda racconta della sua permanenza a Londra, dove vedeva sempre i film in lingua originale. Qui al cinema Beltrade espongono sempre i film in lingua originale, una cosa che purtroppo in Italia è (ancora) rara. È un cinema che esiste da anni e che è conosciuto in tutta la città.

Se poi, dopo un film che dura un po’ troppo ci viene fame, possiamo ordinare una pizza al trancio da Franco e Rosy che, contrariamente a quanto suggerito dal nome che risale ai vecchi proprietari, è una gentile coppia di ristoratori cinesi che fanno la migliore pizza al trancio di Milano! Almeno, secondo Linda. Anche perché ci ha passato tanti momenti durante il lockdown e la pandemia. Era il punto d’incontro con i suoi amici, nelle poche possibilità di ‘uscire’, incontrarsi e divertirsi.

Cinema Beltrade
Via Nino Oxilia, 10 | Milano

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Franco e Rosy
Piazza Morbegno, 5 | Milano

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Speriamo che guida al quartiere NoLo e Turro visto dagli occhi di Linda vi sia piaciuto! Presto nuove puntate su NoLo e sugli altri quartieri!


All images @ 2022 Pietro Dipace